Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta politica internazionale

Economia italiana e mondiale: Banche dati e database pubblico di Google

Immagine
La prima fonte i dati in cui ci si imbatte è sicuramente Wikipedia. Ma i dati non sono molto organici, variano spesso per lingua e sono organizzate in tabelle che ci presentano i dati come ce li forniscono gli autori delle date pagine. I dati sono solitamente ordinabili in base al campo. Wikipedia stessa però ci suggerisce le sue fonti e questo è un buon punto di partenza.

Jose Mujica, il presidente più povero del mondo

Immagine
Vedendolo in questa foto, mentre scende dal suo trattore, potrebbe sembrare un contadino come tanti. Si tratta invece del Presidente dell'Uruguay, José Mujica. nel periodo in cui era in carica. Attualmente è senatore della repubblica uruguaiana avendo terminato il suo mandato di presidente il 1° marzo 2015 Dalla BBC Mundo è stato chiamato  il politico più povero del mondo . Yahoo Italia, dove ho notato per la prima volta la notizia, lo definisce, nel titolo del suo articolo, il presidente più onesto del mondo.

Sconfiggere l'integralismo si può

Immagine
Probabilmente ci saranno sempre degli integralisti, islamici e non, perché ci saranno sempre fasce più deboli della popolazione, attirati da ideali semplici da comprendere e che danno certezze. E ci saranno sempre persone senza scrupoli, per fanatismo religioso o per mero interesse si nasconderanno dietro un dio da seguire senza obbiezione e nel cui nome combattere e morire. Quello che si può impedire è di dare forze a questi movimenti con soldi e armi, offrendo loro territori senza nessuno governo pronti da conquistare. La ricetta per sconfiggere l'Isis, talebani, Al Qaeda, Boko Haram e tutti quei movimenti integralisti che agiscono in nome di Allah, è semplice: far fronte comune contro il nemico peggiore , prima che diventi ancora più forte. E parlo di Russia e USA, con Europa, Cina, India, Iran, Turchia, e di tutto il contributo che possono dare gli altri paesi dell'ONU. Soprattutto in Iraq e Afganistan la guerra fredda fra Russia e Stati Uniti ha infl

Il discorso del presidente egiziano Al-Sisi contro le ideologie integraliste.

Immagine
Ho ascoltato ieri in TV  il discorso tenuto dal presidente egiziano  Al-Sisi  (più che ascoltare ho letto i sottotitoli, visto che di arabo non capisco una parola), il 28 dicembre all'università Al-Azhar del Cairo, alla presenza delle massime autorità religiose. Ho trovato quasi commoventi le parole del presidente egiziano e credo che solo discorsi di questo tipo, se recepite dalle autorità religiose dell'Islam, potranno portare, nel tempo, a smontare le basi sui cui i fondamentalisti quali Isis e Al Qaeda fondano la loro forza. Anche se dietro le parole di Al-Sisi ci fossero forti interessi economici e politici, non si può negare la forza dei concetti che ha espresso. È comunque triste considerare che in Egitto come in Algeria sia stato l'esercito a preservare con la forza l'esistenza di uno stato democratico, anche se non è dimostrata, almeno non credo, la deriva integralista dei fratelli musulmani che avevano vinto le elezioni. Il video che segue proviene

Fare l'indiano

Immagine
È di questi giorni la notizia che è stato ancora una volta rinviato il processo ai due militari italiani accusati di aver ucciso due pescatori indiani. La vicenda dei due marò italiani,  Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, pretestuosamente tenuti in ostaggio in India, e vittime della burocrazia di quel paese e di una certa inerzia delle autorità italiano, il cui peso politico a livello internazionale sembra essere pressoché nullo, mi ha fatto venire in mente l'espressione "Fare l'indiano". Richiamare qualcosa alla mente non comporta la legittimazione di quanto richiamato ed in effetti nell'espressione "Fare l'indiano" non si  fa riferimento al paese del Gange e di Buddha. ma alla figura dell’indigeno stereotipato, esattamente agli abitanti delle Indie occidentali, che agli occhi degli uomini europei appariva assente, sbalordito, dando la chiara impressione, appunto, di non capire. Indie occidentali è il nome dell'arcipelag

Tira aria di primavera in Iran!

Immagine
Dice il proverbio: " Una rondine non fa primavera" Ma se il presidente iraniano Hassan Rouhani cinguetta su Twitter con il suo fondatore, Jack Dorsey, forse in Iran tira davvero aria di primavera. Dopo la rielezione dell’ex presidente Mahmoud Ahmadinejad nel 2009 le restrizioni all'uso di Internet e dei social media erano aumentate. Ma lo scorso agosto Rouhani è stato eletto presidente e ben presto si è potuta constatare la sua maggiore apertura verso l'occidente. Storica la telefonata con Obama della scorsa settimana visto che i presidenti dei due paesi non si parlavano direttamente dal 1979. Sempre la scorsa settimana, in una intervista rilasciata  alla giornalista della Cnn Christiane Amanpour, il presidente iraniano ha parlato di social network a disposizione a livello globale e del diritto degli uomini e delle nazioni a  usarli. Facendo riferimento a questa intervista il fondatore di Twitter ha twittato @HassanRouhani Good evening, President. Are citi

Nessun intervento in Siria senza l'egida dell'ONU!

Immagine
La posizione ufficiale del governo italiano è stata ripetutamente espressa dal ministro degli esteri Emma Bonino: in sintesi: l'Italia prenderà parte a soluzioni militari in Siria soltanto con il mandato del Consiglio di Sicurezza dell'Onu. La posizione del governo italiano è sicuramente condivisibile: se è pur vero che le Nazioni Unite sono troppo spesso paralizzate dai veti dei membri permanenti Consiglio di sicurezza, l'intervento armato degli Stati Uniti e/o di altri paesi occidentali, senza l'egida dell'ONU, sarebbe una grave delegittimazione di quest'ultimo e renderebbe meno remota la possibilità di un conflitto su vasta scala. Nessuno stato si può arrogare il diritto di decidere per gli altri sono in virtù della sua supremazia militare e della pretesa di rappresentare la democrazia nel mondo. Se è pur vero che in Siria si stanno commettendo crimini atroci e che probabilmente il regime di Bashar al-Assad ne è responsabile, non è auspicabile un in

Controllo armi: Il senato degli Stati Uniti vota per il Far West

Immagine
Il senato degli Stati Uniti non ha approvato la nuova legislazione che intensifica i controlli su chi acquista armi dando un duro colpo alle speranze del presidente Barack Obama di una riforma per controllo del commercio delle armi,  la cui necessità era emersa più forte dopo le recenti stragi e soprattutto dopo la sparatoria nella scuola a Sandy Hook nel mese di dicembre. Un Obama arrabbiato, con il volto teso,  circondato dalle famiglie delle vittime della recente sparatoria ha detto che la potente lobby per il controllo delle armi  " ha deliberatamente mentito al popolo americano."  " Oggi è stato un giorno vergognoso per Washington ", ha detto il presidente. " Quelli che sono qui chi vorrebbero rappresentare? " Erano in votazione al senato USA Diversi emendamenti ad un disegno di legge sul controllo delle armi, tra cui il divieto di vendita di  armi d'assalto e ad alta capacità di munizioni, ma la proposta chiave era un compromesso bi

Confronto stipendi dei capi di stato

Immagine
Giorgio Napolitano Mentre scrivevo il mio precedente post sul virtuoso e e parco presidente uruguaiano Jose Mujica, ho deciso di cercare di raccogliere in una tabella, senza pretese di fare un lavoro organico, gli stipendi dei principali capi di stato, presidenti o primi ministri che siano. La quasi totalità dei dati viene da due articoli, citati fra le fonti, uno dell'Huffington Pos e l'altro di Sky. E' capitato quindi che sia citato solo un re, Juan Carlos, perché era riportato nell'articolo di Sky. E' citato il primo ministro inglese David Cameron, ma non la Regina Elisabetta. Mancano i premier di India, Cina e Brasile solo per citare alcuni degli casi più importanti non riportati nella tabella. Non ci sono esponenti dei Paesi Arabi. Stato Carica Nome Stipendio annuo Stip .annuo 2 Singapore Primo ministro Lee Hsien Loong € 17.360.000 £ 14000000 Honk Kong Primo ministro Donald Tsang € 436.480 £ 352000 Australia Primo ministro Julia Gi

L'abbraccio fra Obama e Michelle è la foto più vista su Twitter

Immagine
Barak Obama ha dato via Twitter l'annuncio della sua rielezione alla Casa Bianca, pubblicando la foto del suo abbraccio con la moglie Michelle. Tale foto è risultata essere la più vista in assoluto, la più retwittata  sul social network. Il tweet di Obama oltra alla foto contiene solo tre parole: Four more years. (quattro anni ancora) Four more years. twitter.com/BarackObama/st… — Barack Obama (@BarackObama) Novembre 7, 2012 Il tweet della vittoria di Obama, è stato invece ritrasmesso ben 350 mila volte entro i primi sessanta minuti dal suo invio, ricevendo nello stesso lasso di tempo ben 120 mila gradimenti dei lettori di Twitter. Al momento in cui scrivo ha superato i 770mila retweet. Il precedente primato era detenuto dal messaggino trasmesso da Justin Bieber dopo la morte della sua piccola fan Avalanna («Riposa in pace, ti voglio bene»), ritwittato oltre 220mila volte il 26 settembre scorso. [da ilsecoloxix.it]] Fonti / Link: http://www.ilsecoloxix.

Undicesimo anniversario dell'11 settembre

Immagine
Ci sono pochi giorni del mio passato di cui ricordi qualcosa: uno di questi è l'11 settembre 2001. Ero da un cliente quando sentii una delle impiegate raccontare concitata alle altre dei due aerei che le avevano colpite: domandai loro di quale film stessero parlando .... L'Undici Settembre è un giorno rimasto scolpito nella memoria di tutti e le immagini di quella immane tragedia sono difficili da dimenticare Oggi cade l'undicesimo anniversario di quella strage in cui morirono circa tremila persone, ma ancora oggi molti dei soccorritori si ammalano di cancro per l'esposizione alle polveri e ai fumi che si generarono prima con esplosione dei serbatoi dei due aerei e poi con l'incendio e il crollo dei due grattacieli. --> Dal giornale.it: Dal Gli attentati furono quattro, come i voli dirottati dai terroristi. Due presero di mira il World Trade Center di New York, con le due torri che, nel giro di poco tempo, si sbriciolarono. Un altro aereo si sc

Camila Vallejo, icona mondiale della protesta studentesca

Immagine
Questa sera, nell'ultima puntata prima della pausa estiva di Ballarò, ho sentito per la prima volta parlare di Cristina Vallejo. ( Beata ignoranza potrebbe commentare qualcuno e io non potrei dargli torto) La prime cosa che mi ha colpito è stato il suo piercing al naso, incorniciato da un volto pressoché perfetto, e successivamente, in foto, i suoi occhi verde-azzurro. Non so se il successivo pensiero sia da classificare come maschilista o meno, (no ... non è quello che state pensando), perché mi sono posto la domanda su quanto la sua immagine, la sua bellezza, abbia influito nel farla diventare famosa a livello mondiale. E continuando nel mio pseudo-maschilismo mi domando quanto potrà resistere alle lusinghe dello star system   che sono sicuro sta già cominciando a farle la corte: in ogni caso le auguro di rimanere se stessa e di reinvestire nella sua " Causa"  la maggior parte degli eventuali guadagni Camila Vallejo, nata a Santiago in Cile nel 1988, è una s