Sconfiggere l'integralismo si può

Probabilmente ci saranno sempre degli integralisti, islamici e non, perché ci saranno sempre fasce più deboli della popolazione, attirati da ideali semplici da comprendere e che danno certezze. E ci saranno sempre persone senza scrupoli, per fanatismo religioso o per mero interesse si nasconderanno dietro un dio da seguire senza obbiezione e nel cui nome combattere e morire.

Quello che si può impedire è di dare forze a questi movimenti con soldi e armi, offrendo loro territori senza nessuno governo pronti da conquistare.
La ricetta per sconfiggere l'Isis, talebani, Al Qaeda, Boko Haram e tutti quei movimenti integralisti che agiscono in nome di Allah, è semplice: far fronte comune contro il nemico peggiore, prima che diventi ancora più forte.

E parlo di Russia e USA, con Europa, Cina, India, Iran, Turchia, e di tutto il contributo che possono dare gli altri paesi dell'ONU.

Soprattutto in Iraq e Afganistan la guerra fredda fra Russia e Stati Uniti ha influito pesantemente sulla nascita dei talebani, sul rafforzamento di Al Qaeda, e poi sulla nascita dello stato islamico dell'ISIS fondato dai gruppi sunniti di Iraq e Siria, dopo che in questo stato le forze occidentali hanno sfruttato la primavera araba per cercare di far cadere governo di Bashar al-Asad, filo russo, con l'unico risultato di aprire la strada al "califfato".

Anche in Libia l'Isis è riuscito a conquistare alcune zone della costa approfittando del caos conseguente alla caduta di Gheddafi, un altro dittatore che cominciava ad essere troppo scomodo per l'occidente.

I fatti sembrano dimostrare che la caduta di un dittatore in uno stato prevalentemente musulmano a tutto porta tranne che alla creazione di uno stato democratico. Le forze più pronte ad organizzarsi e a fare proseliti con l'ideologia o con la forza sono quelle integraliste, che si ispirano al Corano e governano con i kalashnikov.

Russia e Stati Uniti avranno imparato dai loro errori? O continueranno a guardarsi in cagnesco e a farsi dispettucci senza curarsi di un comune nemico che sta prendendo sempre più forza?

Forse mi sbaglio ma i credo che bisogna ripartire dal governo di Bashar al-Asad, trovare un accordo che salvi la faccia a tutti e ridargli la capacità di riprendersi almeno parte del territorio ora in mano all'Isis. Convincere la Turchia ad accettare la formazione di uno stato curdo ai suoi confini, scendere a compromessi con l'Iran che può mobilitare decine di migliaia di soldati nella parte nord-orientale dell'Iraq. Risolvere in qualche modo la situazione in Ucraina, magari con un referendum nelle regioni filo-sovietiche. In Africa bisogna coinvolgere militarmente la Cina in cui ha forti interessi economici.
Rimane sempre la "miccia" della Palestina ed Israele dovrà fare qualche concessione.

Ma non voglio e non sto facendo l'idealista, Europa, Russia, USA, Cina etc devono trovare, nel loro interesse degli accordi, anche economici, con il contributo dei paese musulmani moderati, e fare fronte comune contro l'integralismo: non c'è altra strada, se ne devono solo rendere contro, prima che sia troppo tardi.

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