Fusione fredda: l'intervista di Andrea Rossi all'Huffington Post
Forse qualcosa si muove nell'ambito dei media americani visto che qualche giorno fa, il 6 ottobre è stata pubblicata una intervista in inglese ad Andrea Rossi, sul prestigioso blog, rivista on line, Huffington Post. che già nel recente passato aveva dedicato altri articole alle LENR, altro modo in cui viene chiamata la fusione fredda.
L'intervista non è stata segnalata dai media italiani, se non da qualche blog o sito che da sempre dedica spazio all'argomento.
Tanto meno se ne è parlato sulla versione italiana dell'Huffington Post, diretto da Lucia Annunziata, che alle reazioni nucleari a bassa energia non ha mai dedicato un riga
Andrea Rossi è il leader nell'ambito del tentativo di sfruttamento commerciale della fusione fredda e i prototipi dei suoi dispositivi, E-Cat e Hot-Cat, sono da tempo in fase di test ma non ancora commercializzati.
Permane un profondo scetticismo della comunità scientifica ufficiale, anche se l'ottenimento di un brevetto statunitense per un dispositivo tipo E-Cat sembra aver aperto qualche breccia.
Andrea Rossi, rispondendo alle domande, racconta nell'intervista dei suoi prima tentativi, falliti, di replicare a partire dal 1990 gli esperimenti di Fleischmann-Pons, ma che è stata quella la scintilla che ha accesso in lui l'interesse per queste ricerche portando a sviluppare una propria via.
Afferma che la motivazione primaria che lo spinge a continuare, è quella di fornire energia a basso costo per risolvere i problemi d'inquinamento ambientale.
Abbozza successivamente una teoria che possa giustificare i fenomeni LENR.
L'intervista si compone di 13 domande ma mi voglio soffermare solo sulla terza lasciandovi, se volete alla lettura, dell'articolo pubblicato sull'Huffington Post o alla traduzione un po' approssimativa via Google translate
Domanda n.3) "Molti scienziati, parlando del suo lavoro, sono molto scettici sul fatto che lei abbia sviluppato una nuova fonte di energia nucleare pulita. Cosa può offrire come primaria evidenza scientifica che (il suoi dispositivi) funzionano davvero?"
Risposta di Andrea Rossi. "Forse hanno ragione. Il mio punto di vista è che il solo modo, in conclusione, di convincere la gente che la mia tecnologia realmente funziona è produrre qualcosa che sia pronta per essere acquistata. Fin tanto che il prodotto non è sul mercato, ognuno può dire quello che vuole e guadagnare credibilità. Nella mia visione, i fatti parlano molto più forte e chiaramente delle parole. Se io vi dico che l'uomo può volare ne possiamo discutere le possibilità all'infinito, con positivisti e negativisti che producono svariati sofismi. Ma se io vi mosto un aeroplano che funziona, la discussione è finita. Questo è stato il mio approccio -- produrre un prodotto commerciale."
Non penso che queste parole dell'Ing Andrea Rossi abbiano bisogno di ulteriori commenti.
Rimango quindi in attesa, sperando che non si protragga troppo a lungo, di vedere finalmente in commercio un suo dispositivo funzionante (o anche realizzato da altri)
Se mai tale giorno arriverà, e io spero arrivi presto, sarei davvero curioso di vedere la faccia di tutti quelli che non solo hanno finora considerato la fusione fredda alla stregua di una mera bufala o fenomeno da baraccone ma che ne hanno attivamente ostacolato le ricerche.
Tanto meno se ne è parlato sulla versione italiana dell'Huffington Post, diretto da Lucia Annunziata, che alle reazioni nucleari a bassa energia non ha mai dedicato un riga
Andrea Rossi è il leader nell'ambito del tentativo di sfruttamento commerciale della fusione fredda e i prototipi dei suoi dispositivi, E-Cat e Hot-Cat, sono da tempo in fase di test ma non ancora commercializzati.
Permane un profondo scetticismo della comunità scientifica ufficiale, anche se l'ottenimento di un brevetto statunitense per un dispositivo tipo E-Cat sembra aver aperto qualche breccia.
Afferma che la motivazione primaria che lo spinge a continuare, è quella di fornire energia a basso costo per risolvere i problemi d'inquinamento ambientale.
Abbozza successivamente una teoria che possa giustificare i fenomeni LENR.
L'intervista si compone di 13 domande ma mi voglio soffermare solo sulla terza lasciandovi, se volete alla lettura, dell'articolo pubblicato sull'Huffington Post o alla traduzione un po' approssimativa via Google translate
Domanda n.3) "Molti scienziati, parlando del suo lavoro, sono molto scettici sul fatto che lei abbia sviluppato una nuova fonte di energia nucleare pulita. Cosa può offrire come primaria evidenza scientifica che (il suoi dispositivi) funzionano davvero?"
Risposta di Andrea Rossi. "Forse hanno ragione. Il mio punto di vista è che il solo modo, in conclusione, di convincere la gente che la mia tecnologia realmente funziona è produrre qualcosa che sia pronta per essere acquistata. Fin tanto che il prodotto non è sul mercato, ognuno può dire quello che vuole e guadagnare credibilità. Nella mia visione, i fatti parlano molto più forte e chiaramente delle parole. Se io vi dico che l'uomo può volare ne possiamo discutere le possibilità all'infinito, con positivisti e negativisti che producono svariati sofismi. Ma se io vi mosto un aeroplano che funziona, la discussione è finita. Questo è stato il mio approccio -- produrre un prodotto commerciale."
Non penso che queste parole dell'Ing Andrea Rossi abbiano bisogno di ulteriori commenti.
Rimango quindi in attesa, sperando che non si protragga troppo a lungo, di vedere finalmente in commercio un suo dispositivo funzionante (o anche realizzato da altri)
Se mai tale giorno arriverà, e io spero arrivi presto, sarei davvero curioso di vedere la faccia di tutti quelli che non solo hanno finora considerato la fusione fredda alla stregua di una mera bufala o fenomeno da baraccone ma che ne hanno attivamente ostacolato le ricerche.
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