Trionfo di Renzi alle Primarie del PD: bene bene o male male?


Renzi ha vinto anzi stravinto le primarie del PD con quasi il 68% dei voti, contro il 18% di Cuperlo ed il 14% abbondante di Civati (questo quando sono state scrutinate circa l'85% delle schede).
Se qualche decimale potrà ancora cambiare è comunque incontestabile il trionfo di Renzi rafforzato dai quasi tre milioni di votanti.
La sua presenza mediatica ha schiacciato gli avversari, che hanno cominciato ad avere un minimo di popolarità solo nelle ultime settimana.

Non resta che aspettare e vedere se il verbo dal FARE tanto predicato corrisponderà al vero.
Cuperlo, comunque non un nostalgico conservatore, rappresentava una certa continuità con il passato ed è stato probabilmente il più votato dai vecchi militanti. Civati invece era il portavoce di quella parte un po' più grillina ed estremista del PD. Renzi, politicamente nato nelle file della Democrazia Cristiana, e giunto al PD attraverso il Partito Popolare e la Margherita, è invece molto lontano dagli ideali del defunto Partito Comunista, e forse è proprio la vittoria del sindaco di Firenze a sigillarne il sarcofago.

Berlusconi si definirà ancora un baluardo dell'anti-comunismo ora che del suo mortale nemico non c'è più traccia se non nella memoria di qualche anziano militante o nei libri di storia?

Ad ogni modo, l'unica vera cosa importante importante in questo momento è la situazione del nostro paese, stremato da una crisi economica dalla quale è necessario uscire al più presto anche al fine di alleviare la sempre maggiore sofferenza di alcune fasce della popolazione molto vicine al punto di rottura.

Renzi appoggerà il governo di Enrico Letta al fine di una maggiore influenza in Europa o cercherà di andare al voto per cercare di prendere subito anche le redini anche del governo dopo quelle del PD?

L'Italia ha sicuramente un urgente bisogno di fatti, ma meglio qualche piccolo passo fatto bene, che correre sconsideratamente (e che Pazzaglia mi perdoni ...).

Meglio per ora appoggiare Letta senza sminuirlo senza aver fretta di confrontarsi con Grillo e Berlusconi.

Non mi resta quindi che augurare buon lavoro a Renzi, con la speranza che non si faccia pendere dalla FRETTA DEL FARE.

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