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Le "scuse" di Santoro a Servizio pubblico. Video e trascrizione.

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Michele Santoro, conduttore di ServizioPubblico, si scusa, ma solo con i suoi telespettatori. Così inizia la 17esima puntata della trasmissione, andata in onda ieri, 12 aprile 2015. È evidente, quanto bruci a Santoro, il fatto che Silvio Berlusconi, le cui indebite pressioni ne hanno determinato l'allontanamento dalla RAI, sia riuscito ancora una volta a farla franca. C'è persino la beffa offerta dall'avvocato Franco Coppi, che in aula non si procura di smentire la frequentazione di Arcore da parte di prostitute prezzolate, che insomma non smente il bunga bunga. Quindi Berlusconi assolto con l'aiuto di Coppi e della legge Severino, che nel 2010 per il reato di concussione introduce la differenza fra costrizione ed induzione. Chissà se a consolare Santoro basteranno gli ascolti della sua trasmissione, che sicuramente risaliranno con il nemico di sempre di nuovo in campo. Trascrizione: Non chiedo scusa a Berlusconi , ha mentito agli Italiani, ha de

Cave canem!

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Chi ha visto il programma di Santoro Servizio Pubblico non può non aver notato il cartello di pompeiana memoria con la scritta Cave canem e l'immagine stilizzata di un cane feroce. Anche chi come me ha solo lontane reminiscenze scolastiche e persino chi conosce solo il latino-americano sa o suppone che la scritta cave canem significhi attenti al cane. Tra l'altro non è certo stato Santoro a risuscitare tale cartello in quanto è da sempre (o quasi) presente sui cancelli di molte ville. Cave è l'imperativo presente del verbo latino " caveo, cavi, cautum " e l'iscrizione,  cave canem , significa letteralmente guardati dal cane, fa’ attenzione al cane, sta attento al cane. La figura del cane alla catena con o senza scritta deriva da alcuni mosaici situati (o provenienti) dagli scavi di Pompei. Sembra che questo tipo di avviso fosse comune sulla soglia delle case degli antichi romani. Se ne parlava già nel capitolo XXIX del romanzo Satyricon,  attribu

Servizio Pubblico e l'importanza di una informazione equilibrata

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Ieri sera a Santoro dopo gli -oni  arrivano gli  -ini. Ma sono tre: Fini, Salvini e Landini. (Se poi toccherà a Bersani rischio di cadere nella volgarità ...) Gianfranco Fini di Futuro e Libertà,  Matteo Salvini della Lega e Maurizio Landini della FIOM si sono alternati nell'esporre i loro punti di vista sul presente, a parte Fini che ha parlato soprattutto del passato anche se recente. Sentendo parlare i vari protagonisti della puntata mi sono sentito di volta in volta tirare dalla loro parte: prima della fase del contraddittorio, ero particolarmente ricettivo. Per qualche minuto sono stato con Futuro e Libertà, poi con la Lega, poi con la Fiom (ma chi avrei votato?). Il PDL ha ripreso fiato nei sondaggi grazie all'accoppiata vincente Berlusconi / TV E questo nonostante io non sia particolarmente vicino alle loro idee. Trovo quindi inopportuno il troppo spazio ricevuto in particolare prima da Monti e poi da Berlusconi, in maniera minore anche da Bersani, nelle vari

Berlusconi supera l'esame Santoro: record di ascolti per Servizio Pubblico

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Santoro o meglio le sue trasmissioni, hanno bisogno di Berlusconi. Anche Travaglio ha bisogno di Berlusconi più del pane. Forse anch'io e tanti altri nell'orbita della sinistra ne abbiamo bisogno. Il Nostro nemico pubblico numero uno ci mancava. Era da diverso tempo che non guardavo Servizio Pubblico e ieri sera l'ho visto praticamente tutto. Il buon Silvio era decisamente in forma e si è difeso molto bene. Ha aggirato con maestria le domande più insidiose e non è mai stato davvero in difficoltà. Peccato che nel finale si sia dilungato troppo a lungo sul noioso elenco delle condanne (in sede civile) per diffamazione subite da Marco Travaglio. Carina e molto nel personaggio, la gag dell'ex Premier che ha pulito la sedia che ospitava il giornalista, sua acerrimo avversario, prima di rimettersi a sua volta a sedere. Se Santoro voleva fare un favore alla sua trasmissione e a La7, c'è sicuramente riuscito con i quasi 9 milioni di telespettatori e