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Visualizzazione dei post con l'etichetta Racconto

La stirpe dei maghi

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Da millenni vivono con la razza umana confondendosi con essa. Geneticamente a noi simili  i "maghi" sono dotati di poteri, prevalentemente mentali, che noi umani non possediamo o non siamo più in grado di utilizzare. Il loro poteri sono vari, e così come noi possiamo avere un diverso colore degli occhi o dei capelli, i "maghi" possiedono capacità diverse, solitamente trasmissibili per via genetica: si va dalla telepatia alla telecinesi, dal controllo mentale alla preveggenza. Le loro origini si perdono nella notte dei tempi e si sono meticolosamente occupati di cancellare tutte le testimonianze scritte e le vestigia che potessero offrire qualche indizio agli storici futuri. Tracce di tali origini rimangono nelle tradizioni orali di vari popoli, in parte tramandate anche in opere scritte e pitture murali. Di loro si parla a volte come degli dei a volte come extraterrestri, oppure come di un ramo parallelo dell'evoluzione umana. Non è nemmeno chiaro

Godzilla reloaded o "La genesi del mostro invincibile"

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Introduzione: ultimamente scrivo spesso per "rubare" qualche click parlando di temi che mi sono propri ma che risultano in qualche modo intercettare più facilmente una piccola percentuale delle ricerche fatte sui motori di ricerca, su Google in particolare. A volte, come in questo caso, scrivo per il puro piacere di scrivere quello che mi passa per la mente, con la speranza che qualcuno legga quello che scrivo. Dubbio:  viene prima l' introduzione  o la  premessa ? Premessa: Vedendo film come  Godzilla, mi trovo sempre un po' contrariato nello scoprire come mostri fatti di carne ed ossa risultino così resistenti alle armi, anche di grosso calibro, addirittura bombe. Secondo me la grandezza del mostro non sarebbe sufficiente a proteggerlo: anche un proiettile di pistola potrebbe essere sufficiente ad accecare un mostro anche alto più di un centinaio di metri. Che poi le radiazioni finiscano per provocare mutazioni "positive" dal punto di vista de

Sembrava un tartufo – Parte Quarta (repost)

Finalmente sono riuscito a trovare un po’ di tempo da dedicare alla (quasi) fine di questo mio racconto. “Quasi” perché ho in mente un possibile seguito. A dire il vero ho colto l’attimo per riuscire a inserire la parola “Fine” mentre la mia testa si affollava di altri possibili risvolti della storia., la maggior parte di questi non attinenti all’epilogo, ma piuttosto esplosioni di dettagli come frattali impazziti, vedi ad esempio il menù (stavo quasi per scrivere le ricette!) .

Sembrava un tartufo – Parte terza (repost)

La terza parte doveva essere l’ultima, ma come già detto il racconto vive di vita propria ed il dialogo fra il misterioso venditore ed Ottavio diventa molto più lungo del previsto. Parte terza «Buongiorno, mi scusi per il momento in cui passo ma sono in partenza per un lungo viaggio» esordisce lo sconosciuto mentre Ottavio lo invita ad entrare nel suo modesto studio.

Sembrava un tartufo – Parte seconda (repost)

Arriva la seconda, tormentata, parte del mio racconto. Tormentata perché il racconto ha vita propria e non ne vuol sapere di andare nella direzione inizialmente prevista. Ci sono dei personaggi appena tratteggiati che spariscono il rigo dopo: che fine ha fatto Matteo Siddi, il cuoco sardo? Non potevo farlo a meno di battezzarlo con nome e cognome? Potevo anche fare a meno di far sposare Ottavio, e di Stella, la moglie, non c’era nessuna necessità! Quello che mi serviva era solo “il tubero” e alla fine al tartufo ci sono arrivato!.

Sembrava un tartufo – Prefazione e Parte Prima (repost)

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Prefazione Isaac Asimov - Good Taste Copertina originale da http://www.libraries.wvu.edu Dopo oltre tre anni dentro delle scatole, frutto del mio ultimo trasloco, decido di inserire in Anobii il contenuto delle stesse, ossia la mia collezione di romanzi e riviste di fantascienza, prevalentemente della collana Urania Mondadori, in gran parte letti negli anni ’80. Ho una scarsissima propensione a rileggere i miei libri, ma forse anche sotto la spinta della crisi economica, ho riletto per la prima volta l’anno scorso un romanzo di fantascienza, e ora, che ho ritirato fuori le mie scatole ne ho letto un altro ed ne ho iniziato un terzo.