Doppietta Ferrari nel Gran Premio d'Ungheria: il segreto della rinascita forse nel nuovo fondo
Rocambolesco e ricco di emozioni, pur senza sorpassi, il Gran Premio d'Ungheria, terminato con una doppietta Ferrari, con Vettel davanti a Raikkonen, ligio alle direttive della squadra.
Nelle qualifiche del sabato la Ferrari piazza entrambe le sue monoposto in prima fila, come a Montecarlo e le prime fasi della gara sembrano confermare il dominio delle Rosse, perlomeno con gomme super soft (banda rossa)
In partenza Raikkonen protegge le spalle a Vettel, mentre dietro le due Red Bull si inseriscono fra Bottas e Hamilton, partito male. Ma ci pensa l'irruenza di Verstappen a facilitare la rimonta del pilota inglese della Mercedes: una staccata troppo al limite lo costringe ad allargarsi colpendo Ricciardo che non solo fora ma si ritrova anche con il radiatore sulla fiancata squarciato.
Gara finita per il pilota australiano e Safety Car in pista. Successivamente verranno inflitti 10 secondi di penalità al giovane pilota della Red Bull che si ritroverà costretto ad inseguire entrambe le Mercedes dopo la sosta per il cambio pneumatici durante la quale sconta la penalità inflittagli.
A partire dal giro 28 Vettel si lamenta di problemi allo sterzo che tira verso sinistra: sarà costretto a guidare in maniera anomala per tutta la gara, evitando il più possibile i cordoli perché tali sollecitazioni avrebbero potuto peggiorare il problema.
Le Mercedes cambiano prima della Ferrari che visti i tempi delle avversarie anticipa a sua volta la sosta. Con le gomme soft (banda gialla) le frecce d'argento si dimostrano da subito nettamente più competitive mentre Raikkonen inizia a chiedere al team il permesso di scavalcare Vettel, ritenendo a raguibe di avere un passo di gara decisamente migliore del tedesco.
La Ferrari opta per cercare di mantenere entrambe le posizioni sfruttando le grandi difficoltà nei sorpassi che si riscontrano su questa pista. Dietro le rosse Hamilton chiede di essere lui a provare a sorpassare le Ferrari visto che Bottas non ci riesce, impegnandosi a rendere poi la posizione nel caso il sorpasso alle Rosse non riuscisse.
Il pilota finlandese gli cede il passo in maniera fin troppo plateale e ora è il pilota inglese ad avere il compito di attaccare Raikkonen, sempre più nervoso visto che, ne avrebbe molto di più di Vettel e potrebbe facilmente sottrarsi all'attacco di Hamilton, ma è costretto a rimanere dietro Vettel, molto rallentato dal problema allo sterzo.
Quasi tutti gli ultimi 20 giri sono al cardiopalma per i tifosi della Ferrari che vedono Hamilton sempre più vicino a Raikkonen anche mai abbastanza da poter cercare l'attacco decisivo. Il pilota Mercedes è comunque costretto a prendersi almeno un pausa per poter raffreddare meglio la sua monoposto. Lo stesso problema sembra però affliggere Raikkonen le cui gomme si stanno deteriorando troppo rapidamente per la guida ravvicinata dietro il compagno di team.
Nel frattempo Bottas ha accumulato una manciata di secondi di ritardo da Hamilton, e alle sue spalle si fa sempre più vicino Verstappen, che ha gomme con meno giri.
È ormai evidente che Hamilton non riuscirà a superare Raikkonen e ci si comincia a chiedere se restituirà la posizione al compagno di squadra, distaccato di circa dieci secondi, con alcuni doppiati nel mezzo e Verstappen alle sue spalle.
Hamilton rallenta vistosamente a poche curve dal traguardo, si fa sfilare dai doppiati e cede con qualche brivido la posizione a Bottas nell'ultima curva prima del rettilineo per un podio identico a quello del Gran Premio di Monaco. Quarto quindi Hamilton e quinto Verstappen.
Al sesto posto si piazza Alonso, distaccato di oltre un minuto ma autore di una grande gara e del giro più veloce.
Bravissimo Vettel a vincere (la n° 46 in carriera, 48 le pole position) nonostante il problema allo sterzo, ma il merito della doppietta se non della vittoria Ferrari è da ascrivere soprattutto a Raikkonen, che ha rinunciato ad una vittoria quasi sicura per rispettare gli ordini di scuderia e condurre in porto una gara difficilissima sotto il profilo psicologico, anche tenendo conto che il pilota finlandese non vince un gran premio dalla vittoria con la Lotus E21 nel gran premio di Australia nel marzo 2013 (ultima vittoria con la Ferrari Belgio 2009)
Nella classifica piloti, Sebastian Vettel ha ora 202 punti, 14 di vantaggio su Hamilton. Terzo Bottas, ancora in corsa per il titolo, con 169. Più distaccati Ricciardo con 117 punti e Raikkonen con 116
Per quanto riguarda la classifica costruttori, la Ferrari con 318 punti si avvicina alla Mercedes (357), ma il divario rimane notevole. terza la Red Bull a 184.
Nel GP precedente, in Austria, la FIA aveva imposto alla Ferrari delle modifiche al fondo che ne limitassero la flessibilità e solo nel week end in Ungheria i meccanici della Ferrari hanno avuto modo di montare e provare due nuovi fondi e altre modifiche ideate a Maranello.
Sembra che quest'anno il team di ingegneri del Cavallino, tutti italiani, non si stia limitando come in passato a seguire pedissequamente lo spirito del regolamento, ma cerchi piuttosto come altri team fanno e hanno fatto, di sfruttarne alcune lacune che lasciano una certa libertà di interpretazione su alcuni punti specifici.
Il fondo della Ferrari è stato il bersaglio delle critiche avversaria soprattutto dopo la gara in Cina e già nel Bahrein era stato modificato.
Nelle qualifiche del sabato la Ferrari piazza entrambe le sue monoposto in prima fila, come a Montecarlo e le prime fasi della gara sembrano confermare il dominio delle Rosse, perlomeno con gomme super soft (banda rossa)
In partenza Raikkonen protegge le spalle a Vettel, mentre dietro le due Red Bull si inseriscono fra Bottas e Hamilton, partito male. Ma ci pensa l'irruenza di Verstappen a facilitare la rimonta del pilota inglese della Mercedes: una staccata troppo al limite lo costringe ad allargarsi colpendo Ricciardo che non solo fora ma si ritrova anche con il radiatore sulla fiancata squarciato.
Gara finita per il pilota australiano e Safety Car in pista. Successivamente verranno inflitti 10 secondi di penalità al giovane pilota della Red Bull che si ritroverà costretto ad inseguire entrambe le Mercedes dopo la sosta per il cambio pneumatici durante la quale sconta la penalità inflittagli.
A partire dal giro 28 Vettel si lamenta di problemi allo sterzo che tira verso sinistra: sarà costretto a guidare in maniera anomala per tutta la gara, evitando il più possibile i cordoli perché tali sollecitazioni avrebbero potuto peggiorare il problema.
Le Mercedes cambiano prima della Ferrari che visti i tempi delle avversarie anticipa a sua volta la sosta. Con le gomme soft (banda gialla) le frecce d'argento si dimostrano da subito nettamente più competitive mentre Raikkonen inizia a chiedere al team il permesso di scavalcare Vettel, ritenendo a raguibe di avere un passo di gara decisamente migliore del tedesco.
La Ferrari opta per cercare di mantenere entrambe le posizioni sfruttando le grandi difficoltà nei sorpassi che si riscontrano su questa pista. Dietro le rosse Hamilton chiede di essere lui a provare a sorpassare le Ferrari visto che Bottas non ci riesce, impegnandosi a rendere poi la posizione nel caso il sorpasso alle Rosse non riuscisse.
Il pilota finlandese gli cede il passo in maniera fin troppo plateale e ora è il pilota inglese ad avere il compito di attaccare Raikkonen, sempre più nervoso visto che, ne avrebbe molto di più di Vettel e potrebbe facilmente sottrarsi all'attacco di Hamilton, ma è costretto a rimanere dietro Vettel, molto rallentato dal problema allo sterzo.
Quasi tutti gli ultimi 20 giri sono al cardiopalma per i tifosi della Ferrari che vedono Hamilton sempre più vicino a Raikkonen anche mai abbastanza da poter cercare l'attacco decisivo. Il pilota Mercedes è comunque costretto a prendersi almeno un pausa per poter raffreddare meglio la sua monoposto. Lo stesso problema sembra però affliggere Raikkonen le cui gomme si stanno deteriorando troppo rapidamente per la guida ravvicinata dietro il compagno di team.
Nel frattempo Bottas ha accumulato una manciata di secondi di ritardo da Hamilton, e alle sue spalle si fa sempre più vicino Verstappen, che ha gomme con meno giri.
È ormai evidente che Hamilton non riuscirà a superare Raikkonen e ci si comincia a chiedere se restituirà la posizione al compagno di squadra, distaccato di circa dieci secondi, con alcuni doppiati nel mezzo e Verstappen alle sue spalle.
Hamilton rallenta vistosamente a poche curve dal traguardo, si fa sfilare dai doppiati e cede con qualche brivido la posizione a Bottas nell'ultima curva prima del rettilineo per un podio identico a quello del Gran Premio di Monaco. Quarto quindi Hamilton e quinto Verstappen.
Al sesto posto si piazza Alonso, distaccato di oltre un minuto ma autore di una grande gara e del giro più veloce.
Bravissimo Vettel a vincere (la n° 46 in carriera, 48 le pole position) nonostante il problema allo sterzo, ma il merito della doppietta se non della vittoria Ferrari è da ascrivere soprattutto a Raikkonen, che ha rinunciato ad una vittoria quasi sicura per rispettare gli ordini di scuderia e condurre in porto una gara difficilissima sotto il profilo psicologico, anche tenendo conto che il pilota finlandese non vince un gran premio dalla vittoria con la Lotus E21 nel gran premio di Australia nel marzo 2013 (ultima vittoria con la Ferrari Belgio 2009)
Nella classifica piloti, Sebastian Vettel ha ora 202 punti, 14 di vantaggio su Hamilton. Terzo Bottas, ancora in corsa per il titolo, con 169. Più distaccati Ricciardo con 117 punti e Raikkonen con 116
Per quanto riguarda la classifica costruttori, la Ferrari con 318 punti si avvicina alla Mercedes (357), ma il divario rimane notevole. terza la Red Bull a 184.
Forse ancora nel "nuovo" fondo il segreto della rinascita
Nelle prime sei gare del 2017 la Ferrari si era dimostrata superiore alla Mercedes, centrando una bellissima doppietta proprio a Montecarlo. Nessuna vittoria nei quattro GP successivi e gravi problemi di degrado gomme evidenziati sul circuito di Silverstone.Nel GP precedente, in Austria, la FIA aveva imposto alla Ferrari delle modifiche al fondo che ne limitassero la flessibilità e solo nel week end in Ungheria i meccanici della Ferrari hanno avuto modo di montare e provare due nuovi fondi e altre modifiche ideate a Maranello.
Sembra che quest'anno il team di ingegneri del Cavallino, tutti italiani, non si stia limitando come in passato a seguire pedissequamente lo spirito del regolamento, ma cerchi piuttosto come altri team fanno e hanno fatto, di sfruttarne alcune lacune che lasciano una certa libertà di interpretazione su alcuni punti specifici.
Il fondo della Ferrari è stato il bersaglio delle critiche avversaria soprattutto dopo la gara in Cina e già nel Bahrein era stato modificato.
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