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Visualizzazione dei post con l'etichetta integralismo

Sconfiggere l'integralismo si può

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Probabilmente ci saranno sempre degli integralisti, islamici e non, perché ci saranno sempre fasce più deboli della popolazione, attirati da ideali semplici da comprendere e che danno certezze. E ci saranno sempre persone senza scrupoli, per fanatismo religioso o per mero interesse si nasconderanno dietro un dio da seguire senza obbiezione e nel cui nome combattere e morire. Quello che si può impedire è di dare forze a questi movimenti con soldi e armi, offrendo loro territori senza nessuno governo pronti da conquistare. La ricetta per sconfiggere l'Isis, talebani, Al Qaeda, Boko Haram e tutti quei movimenti integralisti che agiscono in nome di Allah, è semplice: far fronte comune contro il nemico peggiore , prima che diventi ancora più forte. E parlo di Russia e USA, con Europa, Cina, India, Iran, Turchia, e di tutto il contributo che possono dare gli altri paesi dell'ONU. Soprattutto in Iraq e Afganistan la guerra fredda fra Russia e Stati Uniti ha infl

Il discorso del presidente egiziano Al-Sisi contro le ideologie integraliste.

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Ho ascoltato ieri in TV  il discorso tenuto dal presidente egiziano  Al-Sisi  (più che ascoltare ho letto i sottotitoli, visto che di arabo non capisco una parola), il 28 dicembre all'università Al-Azhar del Cairo, alla presenza delle massime autorità religiose. Ho trovato quasi commoventi le parole del presidente egiziano e credo che solo discorsi di questo tipo, se recepite dalle autorità religiose dell'Islam, potranno portare, nel tempo, a smontare le basi sui cui i fondamentalisti quali Isis e Al Qaeda fondano la loro forza. Anche se dietro le parole di Al-Sisi ci fossero forti interessi economici e politici, non si può negare la forza dei concetti che ha espresso. È comunque triste considerare che in Egitto come in Algeria sia stato l'esercito a preservare con la forza l'esistenza di uno stato democratico, anche se non è dimostrata, almeno non credo, la deriva integralista dei fratelli musulmani che avevano vinto le elezioni. Il video che segue proviene

La libertà di satira

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Al di là dei tragici fatti di Parigi, la domanda da porsi è la seguente: la libertà di satira è assoluta o deve avere dei limiti? L'ideale sarebbe che i limiti se li ponessero i creativi, gli autori e vignettisti satirici e non che venissero loro imposti da fatue islamiche o da sentenze di giudici. Vorrei fare un esempio forse sciocco e banale, ma che secondo me spiega bene alcuni limiti che non devono essere superati: se un famoso vignettista ce l'ha con il vicino di casa per motivi suoi personali, non può prendersi gioco del vicino stesso attraverso una vignetta in cui la persona presa di mira sia comunque identificabile, per il semplice fatto che il bersaglio non è un personaggio pubblico, né tanto meno possono essere oggetti di satira gli aspetti o i comportamenti privati di un personaggio pubblico. Attraverso la satira si possono compiere dei reati e per tali reati si viene puniti in conseguenza delle leggi vigenti nello stato dove tale reato è stato compiuto.