Il fiscal compact potrà mai essere rispettato dall'Italia?

Il fiscal compact o Patto di bilancio europeo è un trattato sottoscritto da quasi tutti gli stati aderenti all'Unione Europea (25 su 27, non hanno aderito Regno Unito e Repubblica Ceca), entrato in vigore il 1° gennaio 2013.
Fra i vari punti di questo accordo ce ne sono due particolarmente onerosi:
  • il deficit pubblico strutturale non deve superare lo 0,5% del PIL (1% per i paesi il cui debito pubblico è inferiore al 60% del PIL)
  • i Paesi con un debito pubblico superiore al 60% del PIL devono rientrare entro tale soglia nel giro di 20 anni

Il secondo punto, in particolare, è estremamente oneroso per paesi, come l?italia, che hanno un deficit pubblico molto altro, ben oltre il 100% del PIL.
In pratica l'italia dovrebbe abbassare il debito pubblico di 1000 miliardi di Euro, forse anche di più, in venti anni, per cui ogni anno sarebbe necessario trovare risorse per almeno 50 miliardi per rispettare il patto
(la stima non è ovviamente così semplicistica 50=1000/20)

In tal senso è interessante la lettura dei seguenti articoli:
L'Europa cambi linea (ilsole24ore.com, 20 novembre 2013) e
Debito, parla l'economista Giorgio Gattei: "Impossibile rispettare il fiscal compact" (espresso.it, 20 marzo 2014)

Oltre a questo genere di considerazioni a me  è venuta in mente la seguente:
sembra ormai assodato che esiste una correlazione negativa fra crescita e debito publico quando il rapporto fra debito pubblico e PIL supera una certa soglia, probabilmente compresa fra il 90% ed il 100% e variabile da paese a paese. In altri termini quando il debito pubblico è troppo alto non si può far leva su altro debito per alimentare la crescita.
Ma non è affatto vero il contrario: la riduzione del debito pubblico non porta nessun beneficio immediato sulla crescita. Mentre sicuramente una crescita del PIL può portare ad una riduzione del debito pubblico.
Il primo obbiettivo non può che essere la crescita: ma è compatibile con i sacrifici economici chiesti dal fiscal compact?

Un patto che mi sembra scellerato: un paese con il rapporto debito/pil dell'80% ha problematiche completamente diverse da uno come l'Italia dove tale rapporto è ben oltre il 120%!

E' possibile conciliare anni di estremo sacrificio, di "macelleria sociale", con l'obbiettivo della crescita del PIL?

Forse la verità è che l'Italia non può più salvarsi da sola, come un satellite con poco carburante che si sia avvicinato troppo alla Terra, finirà per precipitare attratto dalla gravità a meno che non venga rifornito di carburante. 

Il debito è ormai troppo elevato e ridurlo con le sole forze dell'Italia è una pia illusione.
Io vedo una sola soluzione: l'Europa deve aiutare l'Italia e i paesi più esposti a rientrare dal debito con aiuti concreti, con un metodo del tipo "carota e bastone" ma in cui i paesi più ricchi saranno chiamati in qualche modo a fare dei sacrifici.

L'Italia non può pagare gli interessi sul debito, restituire parte del debito, e contemporaneamente versare alla UE più di quanto incassa!

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