La folla: ossia la parabola di un internauta medio
La folla, dapprima sparuta, scorre silenziosa, si comincia a vedere qualche vetrina, c'è chi si ferma, guarda, lascia un segno.
La folla diventa sempre più fitta, un torrente senza fine di persone. E le vetrine sono sempre di più.
Ad un certo punto qualcuno comincia a gridare, ad esporre cartelli. La maggior parte sembra comunicare soltanto con i propri vicini, ma alcuni fortunati invece hanno un codazzo di persone che li segue, facendo eco alla sua voce, replicando i loro cartelli.
E tu all'improvviso senti il bisogno di comunicare, gridi, esponi i tuoi cartelli. Tutti potrebbero ascoltarti, tutti potrebbero leggerli, ma nessuno lo fa. Ti senti più solo di come ti sia mai sentito, eppure la folla è sempre più fitta.
Cominci a chiederti se davvero hai qualcosa da dire o se stai soltanto imitando la folla vociante: forse non hai nessuna voglia di comunicare, di raccontare i fatti tuoi. In fin dei conti a chi potrebbe importare?
Ma poi ti accorgi che qualcuno ti sta ascoltando, ti fa delle domande. Anche una seconda persona sembra interessato a te.
Ne sei contento ma li ignori per cercare nuovi proseliti, ti cominci già a sentire un pillolo Mosè.
Ma così il loro interessa scema e così ti ritrovi di nuovo solo. Molto solo. Sei stanco di gridare e di scrivere cartelli. E le voci degli altri sono troppe, si sovrappongono come pure i loro cartelli, è come se non ci fossero. Anche le vetrine sono tante troppe, le loro luci ti abbagliano, chiudi gli occhi, ti tappi le orecchie.
All'improvviso il rumore cessa, riapri gli occhi: la folla urlante è sparita per lasciare posto ad un deserto dove neppure l'eco della tua voce trova una sponda.
Il led dell'ADSL che lampeggia ti fa capire che questa volta la Telecom ti ha salvato!
La folla diventa sempre più fitta, un torrente senza fine di persone. E le vetrine sono sempre di più.
Ad un certo punto qualcuno comincia a gridare, ad esporre cartelli. La maggior parte sembra comunicare soltanto con i propri vicini, ma alcuni fortunati invece hanno un codazzo di persone che li segue, facendo eco alla sua voce, replicando i loro cartelli.
E tu all'improvviso senti il bisogno di comunicare, gridi, esponi i tuoi cartelli. Tutti potrebbero ascoltarti, tutti potrebbero leggerli, ma nessuno lo fa. Ti senti più solo di come ti sia mai sentito, eppure la folla è sempre più fitta.
Cominci a chiederti se davvero hai qualcosa da dire o se stai soltanto imitando la folla vociante: forse non hai nessuna voglia di comunicare, di raccontare i fatti tuoi. In fin dei conti a chi potrebbe importare?
Ma poi ti accorgi che qualcuno ti sta ascoltando, ti fa delle domande. Anche una seconda persona sembra interessato a te.
Ne sei contento ma li ignori per cercare nuovi proseliti, ti cominci già a sentire un pillolo Mosè.
Ma così il loro interessa scema e così ti ritrovi di nuovo solo. Molto solo. Sei stanco di gridare e di scrivere cartelli. E le voci degli altri sono troppe, si sovrappongono come pure i loro cartelli, è come se non ci fossero. Anche le vetrine sono tante troppe, le loro luci ti abbagliano, chiudi gli occhi, ti tappi le orecchie.
All'improvviso il rumore cessa, riapri gli occhi: la folla urlante è sparita per lasciare posto ad un deserto dove neppure l'eco della tua voce trova una sponda.
Il led dell'ADSL che lampeggia ti fa capire che questa volta la Telecom ti ha salvato!
Ecco, io so perchè accade tutto questo! Perchè ti sei definito un internauta "medio"... No no....tu non sei un medio, devi definirti almeno un medioalto...accipicchiaaaa! Buon Natale mio caro amico, che sia brillante e lampeggiante come quel led salva amicicarialteregocompreso! *______* Ti abbraccio forte, Anna
RispondiEliminaComplimenti interessante ed azzeccata definizione del mondo del web :)
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