Andrea Dovizioso: il pilota che non sapeva di essere un fuoriclasse #1
32 anni, romagnolo nativo di Forlinpopoli, Andrea Dovizioso diventa Campione del Mondo della classe 125, ora Moto3, nel 2004 a 18 anni. Poi per oltre 10 anni, sia in 250 che in MotoGP non riesce ad andare oltre il livello di "buon pilota" e "ottimo collaudatore", tanti podi e poche vittorie.
Emblematico il 2006, Lorenzo vince il titolo con 7 vittorie al suo attivo, precedendo di soli 12 punti Dovizioso, 10 volte sul podio, ma una sola vittoria.
Nel 2008 inizia l'avventura nella MotoGP con una Honda del team privato JiR Team Scot: a fine stagione si piazza quinto, primo fra i piloti di scuderie non ufficiali con un terzo posto e diversi piazzamenti subito dopo il podio. Il titolo va a Valentino Rossi, davanti a Stoner, Pedrosa e Lorenzo.
Honda
L'ottima stagione gli permette nel 2009 di ottenere una moto ufficiale, al fianco di Dani Pedrosa alla Honda HRC, Ma per la moto giapponese non è una grande annata. Il campionato viene dominato dalle Yamaha, Rossi bissa il titolo dell'anno precedente precedendo Lorenzo e Stoner sulla Ducati. Poi Pedrosa che conquista una sola vittoria e molti podi. Quinto posto per Dovizioso, che sale sul podio una sola volta, in occasione della sua prima vittoria in MotoGP, sulla pista bagnata di Donington Park, in Gran Bretagna.
Nel 2010 la stagione viene dominata ancora dalla Yamaha con Lorenzo che si aggiudica 9 gran premi, Pedrosa riesce a conquistarne quattro con il secondo posto finale, precedendo Rossi e Stoner. Quinto Dovizioso, che sale 7 volte sul podio ma mai sul gradino più alto. Ottiene anche la sua prima pole nella massima categoria, in Giappone.
Nel 2011 le cose si complicano per il pilota italiano con l'arrivo in Honda di Casey Stoner, che domina la stagione con 10 vittorie (e 12 pole) e conquista il titolo davanti a Lorenzo e allo stesso Dovizioso terzo, ancora sette podi, ancora senza una vittoria né una pole, ma comunque davanti a Pedrosa, quarto ma che di gare ne vince tre.
Yamaha Tech 3
Nel 2012 arriva il divorzio dalla Honda che come terzo pilota ufficiale gli preferisce Marco Simoncelli. Approda così al team Yamaha Tech 3. Il titolo lo conquista Lorenzo, davanti a Pedrosa e Stoner. Dovizioso si piazza quarto, ancora una volta il migliore dei piloti "privati" con sei terzi posti al suo attivo.
Ducati
Nel 2013 il passaggio alla Ducati, una moto con un grande motore ma non ancora pronta per competere alla pari con Honda e Yamaha. È anche l'inizio dell'era Marquez, approdato alla Honda, che vince il primo dei suoi quattro titoli in cinque anni. Non vince nel 2015, l'anno in cui si fa odiare dai tifosi di Valentino Rossi, perché fa di tutto per aiutare il suo connazionale Lorenzo
Dovizioso termina ottavo nel 2013. Sarà poi quinto l'anno successivo e settimo nel 2015. Di nuovo quinto nel 2016. Si tratta comunque di un percorso di crescita. Nessun podio nel 2013, un secondo ed un terzo posto nel 2014, tre secondi posti nelle prime tre gare del 2015 a cui seguiranno altri due podi sul gradino più basso; nel 2016 altri cinque podi di cui tre secondi posti e soprattutto il ritorno alla vittoria, ottenuta nel GP di Malesia, dopo sette anni di astinenza.
Classe 250
Nella classe 250 rimane tre anni, dal 2005 al 2007, sfiorando il titolo, una volta terzo dietro Pedrosa e Stoner nel 2005, e due volte secondo dietro Lorenzo nel 2006 e 2007. Tanta regolarità, 21 volte sul podio in tre anni, 11 volte terzo e 11 volte secondo ma "sole" 4 vittorie.Emblematico il 2006, Lorenzo vince il titolo con 7 vittorie al suo attivo, precedendo di soli 12 punti Dovizioso, 10 volte sul podio, ma una sola vittoria.
MotoGP
JiR Team ScotNel 2008 inizia l'avventura nella MotoGP con una Honda del team privato JiR Team Scot: a fine stagione si piazza quinto, primo fra i piloti di scuderie non ufficiali con un terzo posto e diversi piazzamenti subito dopo il podio. Il titolo va a Valentino Rossi, davanti a Stoner, Pedrosa e Lorenzo.
Honda
L'ottima stagione gli permette nel 2009 di ottenere una moto ufficiale, al fianco di Dani Pedrosa alla Honda HRC, Ma per la moto giapponese non è una grande annata. Il campionato viene dominato dalle Yamaha, Rossi bissa il titolo dell'anno precedente precedendo Lorenzo e Stoner sulla Ducati. Poi Pedrosa che conquista una sola vittoria e molti podi. Quinto posto per Dovizioso, che sale sul podio una sola volta, in occasione della sua prima vittoria in MotoGP, sulla pista bagnata di Donington Park, in Gran Bretagna.
Nel 2010 la stagione viene dominata ancora dalla Yamaha con Lorenzo che si aggiudica 9 gran premi, Pedrosa riesce a conquistarne quattro con il secondo posto finale, precedendo Rossi e Stoner. Quinto Dovizioso, che sale 7 volte sul podio ma mai sul gradino più alto. Ottiene anche la sua prima pole nella massima categoria, in Giappone.
Nel 2011 le cose si complicano per il pilota italiano con l'arrivo in Honda di Casey Stoner, che domina la stagione con 10 vittorie (e 12 pole) e conquista il titolo davanti a Lorenzo e allo stesso Dovizioso terzo, ancora sette podi, ancora senza una vittoria né una pole, ma comunque davanti a Pedrosa, quarto ma che di gare ne vince tre.
Yamaha Tech 3
Nel 2012 arriva il divorzio dalla Honda che come terzo pilota ufficiale gli preferisce Marco Simoncelli. Approda così al team Yamaha Tech 3. Il titolo lo conquista Lorenzo, davanti a Pedrosa e Stoner. Dovizioso si piazza quarto, ancora una volta il migliore dei piloti "privati" con sei terzi posti al suo attivo.
Ducati
Nel 2013 il passaggio alla Ducati, una moto con un grande motore ma non ancora pronta per competere alla pari con Honda e Yamaha. È anche l'inizio dell'era Marquez, approdato alla Honda, che vince il primo dei suoi quattro titoli in cinque anni. Non vince nel 2015, l'anno in cui si fa odiare dai tifosi di Valentino Rossi, perché fa di tutto per aiutare il suo connazionale Lorenzo
Dovizioso termina ottavo nel 2013. Sarà poi quinto l'anno successivo e settimo nel 2015. Di nuovo quinto nel 2016. Si tratta comunque di un percorso di crescita. Nessun podio nel 2013, un secondo ed un terzo posto nel 2014, tre secondi posti nelle prime tre gare del 2015 a cui seguiranno altri due podi sul gradino più basso; nel 2016 altri cinque podi di cui tre secondi posti e soprattutto il ritorno alla vittoria, ottenuta nel GP di Malesia, dopo sette anni di astinenza.
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