La riproduzione delle bufale

In questo articolo vi parlerò della riproduzione delle bufale, ma non della razza di bovini dal cui latte si produce la mozzarella bensì di quelle false affermazioni che hanno trovato il loro ideale terreno di diffusione nel mondo informatico, in particolare con l'avvento della posta elettronica e della messaggistica istantanea gratuita.

La categoria delle bufale comprende falsi storici e truffe vere e proprie (uno dei casi più noti sono le finte teste di Modigliani), le notizie false (le cosiddette fake news) e altro ancora ma soprattutto comprende quelle che chiamerò "bufale digitali" categoria che più o meno coincide con "internet hoax"

Le bufale, pur non essendo organiche, si riproducono velocemente e si evolvono per selezione naturale. Non hanno inoltre bisogno della primitiva pratica dell'accoppiamento e ne basta un singolo individuo per generare una mandria infinita. Il meccanismo con cui si riproducono viene anche chiamato "Catena di Sant'Antonio"

Le bufale purtroppo non rischiano l'estinzione e suppongo non si possano mai estinguere in quanto possono sia resuscitare a distanza di anni, magari con qualche piccola modifica genetica, oppure presentarsi in forme completamente nuove, con i limiti della sola fantasia umana.

Un elemento fondamentale per la sopravvivenza di una specie è l'alimentazione, la ricchezza di cibo:
nel nostro caso il cibo di cui alimentano le bufale è la stupidità e la superficialità umana ma anche l'ingenuità e persino una certa generosità o voglia di aiutare il prossimo.

Prima dell'avvento delle e-mail e dell'arrivo di Facebook, WhatsApp e delle altre app di messaggistica istantanea etc non era pensabile che per fare uno scherzo si spedissero centinaia di lettere, con tanto di francobolli, invitando i destinatari a fare altrettanto. Anche gli SMS non sono un veicolo adatto, per il limite di caratteri ma soprattutto perché costano e la gente di solito ci pensa prima di spendere.

C'è un ampia fascia della popolazione che non sa resistere alla tentazione di inoltrare a tutti i loro contatti qualsiasi boiata che ricevono, tanto è gratis. Ma se si devono spendere anche solo pochi centesimi, allora si fermano un attimo a riflettere e si rendono conto della stupidità della cosa.

Combattere una singola bufala è estremamente difficile: mentre magari noi ci affanniamo a spiegare a qualcuno dei nostri corrispondenti che si tratta di una bufala, impiegando nel compito anche decine di minuti, in un attimo, con qualche click o un paio di ditate, la bufala viene irresponsabilmente inoltrata a migliaia di destinatari!

Ma come riconoscere una bufala?
Non credo esista un metodo infallibile.
Se non abbiamo tempo da dedicare alla cosa basta ignorare qualsiasi messaggio che genericamente ci inviti ad inoltrarlo a più persone o a tutti. al 99% abbiamo fatto la scelta giusta!
Altrimenti facciamo una ricerca su internet per capire se si tratta di un bufala nota o se è molto simile ad una bufala nota.
Se non sembra una bufala? Pensateci ancora un attimo e poi agite secondo coscienza.
Se non siete sicuri di capire di cosa si parla cestinate!

Ci sono bufale che puntano sui buoni sentimenti, aiuto per malattie rare, cuccioli smarriti. A volte si tratta di fatti realmente accaduti anni addietro e la bufala si può diffondere anche in maniera accidentale.

Altre bufale richiamano invece potenziali minacce alla privacy, segnalano presunti hacker e terribili virus. Attenzione!  Non Aprire! Non dare l'amicizia a ...!
Oppure si parla di facili guadagni che si possono fare semplicemente inoltrando la "bufala" a qualche amico e a pagarci sarebbero multinazionali come Facebook, Microsoft etc.

Un altro fattore sul quale puntano la bufale è la scaramanzia e la superstizione:
ci sono quelle che minacciano sventure se non si inoltra ad almeno tot persone
oppure quelle che ti assicurano cose belle e fortuna se si seguono le istruzioni .....

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