Quindicimila euro per un film di successo.

Tanto (15000 €) è costato il film italiano Spaghetti Story, opera prima (come lungometraggio) del regista trentanovenne Ciro de Caro, romano, che in precedenza aveva diretto solo spot pubblicitari e cortometraggi.
Spaghetti Story è stato girato in soli 11 giorni utilizzando una sola ottica da 50mm.
Uscito il 19 dicembre, a Roma e Milano è stato poi richiesto da molte sale in tutta l'Italia.
Nel giro di poche settimane Spaghetti story è diventato un vero e proprio fenomeno cinematografico, soprattutto nella capitale dove in alcuni cinema ha registrato il tutto esaurito battendo persino gli incassi dei cinepanettone.
Il film  racconta la storia di quatto giovani precari parla della precarietà giovanile, ma lo fa in maniera inedita, semplice, genuina. Proprio come un piatto di spaghetti. “Una storia italiana raccontata all’italiana, - dice il regista a Rainews.it - sull'essere positivi a dispetto di un contesto avverso”. -
Quattro giovani adulti dei nostri giorni, afamati da un’avvizzita speranza di poter cambiare vita: Valerio e Scheggia sperano nel colpo grosso, ma vivono di espedienti e borsetta di mammà; Giovanna e Serena si credono adulte, ma non hanno mai davvero osato vivere. Sarà l’incontro con Mei Mei, giovane prostituta cinese, a far emergere luci ed ombre: la conquista della libertà è, prima di tutto, un lavoro interiore. [www.spaghettistory.com/]
Note dell’autore
SPAGHETTI STORY è un film totalmente indipendente, in cui ho voluto raccontare la mia generazione, quella che troppo spesso viene dimenticata dalle cosiddette “commedie giovanili”.
SPAGHETTI STORY è un film low-budget. Anzi, sarebbe più corretto dire quasi no-budget. Questo perché ho preferito evitare di dover aspettare anni nel tentativo di girare con un vero budget cinematografico, magari correndo il rischio che questo film non vedesse mai la luce. [...]
SPAGHETTI STORY entra nelle vite dei ragazzi e dei giovani adulti di oggi, e ne fa un ritratto onesto, veritiero, ironico ed emozionante. Racconta di ragazzi che conducono vite dagli orizzonti ristretti, ma che hanno animi non ancora corrotti, non ancora gretti, e che, anche se stretti in difficoltà  più grandi di loro, scelgono di di correre in aiuto di chi è ancor più in difficoltà. [www.spaghettistory.com/]
Prodotto da Pier Francesco Aiello (PFA Films) e Andrea De Liberato (Enjoy Movies), “Spaghetti Story” è stato applaudito in numerosi festival nazionali e internazioni (dal RIFF di Roma al festival di Mosca, dalle Giornate del Cinema di Napoli ai festival di Reykjavík e Dhaka, sino al premio Titano d’Argento Amarcord per la Miglior Regia al San Marino Film Festival, solo per citarne alcuni) e salutato a voce unanime dalla critica italiana come un ottimo esordio. [http://www.dovatu.it/]

Infine alcune curiosità sul costo dei film

Il costo medio di un film con capitale 100% italiano è di 1,96 milioni di euro (dati Anica 2011)

Film meno costosi e più costosi della storia
Il record del film meno costoso lo detiene il film francese Donoma, una commedia romantica scritta prodotta e realizzata da Djinn Carrenard e distribuito dall'etichetta indipendente Donoma Guerilla. Secondo l'autore tale film è costato solo 150€, il prezzo dell'affitto di uno smoking.

Il film a basso costo che ha riscosso più successo a livello internazionale nella storia del cinema è The Blair Witch Project  (Il mistero della strega di Blair) (1999), film horror realizzato ed interpretato da giovani esordienti con una spesa di 50.000-75.000 dollari e che nel mondo ottenne un incasso totale vicino ai 250 milioni di dollari

Per contro ci sono almeno una decina di film che sono costati più di 200 milioni di dollari americani. Film che di solito hanno incassato molto di più, o da record di incassi, come Avatar, che ha superato ha incassato circa 2780 milioni di dollari, più di dieci volte il suo costo pari a 237 milioni di dollari. Ma anche qualche film che è stato un flop clamoroso come John Carter della Disney che è costato 250 milioni di dollari e che ne ha incassati poco più di 180. Bisogna tener presente che poi l'incasso va diviso con i gestori delle sale che lo proiettano e che oltre ai costi di produzione ci sono i costi di promozione solitamente non inclusi nel costo del film. La Disney ci ha quindi rimesso circa 200 milioni di dollari.


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