Fumare da giovani triplica il rischio di morte per cancro
Chi comincia a fumare a 15 anni ha «una probabilità di morire di cancro tre volte maggiore rispetto a chi inizia 10 anni più tardi». È uno dei risultati dello studio «Generazione in fumo, strategie per non cominciare, strumenti per smettere», presentato al Senato dall'associazione I-think presieduta da Ignazio Marino.
Dai dati emerge anche che tra i 15 e i 24 anni fuma il 15,9% dei maschi e il 21,8% delle femmine e che circa l'87% dei fumatori inizia entro i 20 anni.
Nella sala Nassiriya del Senato Ignazio Marino ha presentato lo studio “Generazione in fumo, strategie per non cominciare, strumenti per smettere” prodotto da I Think. Tra gli ospiti che hanno partecipato alla discussione oltre allo stesso Marino, il ministro della salute Renato Balduzzi, il Vice presidente della BAT (British American Tobacco Italia) Giovanni Carucci, il sottosegretario all’Istruzione, l’Università e la Ricerca Marco Rossi Doria, il presidente alla commissione sanità Antonio Tomassini.
In Italia si dichiara fumatore il 20% delle donne e il 24% degli uomini adulti italiani. 70.000 morti (il 15% del totale) nel nostro Paese, ogni anno, sono attribuibili a malattie legate al consumo di tabacco, dall'enfisema alla broncopolmonite, con costi diretti per il Servizio Sanitario Nazionale che sono passati, ha detto Marino, da 4,217 miliardi del 2005 a «circa 7 miliardi di euro nel 2011, rappresentando il 7% del budget complessivo, non poco, a maggior ragione in una fase di tagli».
''La vita di un fumatore abituale e' di circa 10 anni inferiore rispetto a quella di un non fumatore - riferisce il Presidente della Commissione d'inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale - e il consumo di sigarette giornaliero medio di un ragazzo non si discosta significativamente da quello di un adulto. I giovani di questo tempo, sul tema del fumo sono proiettati nel presente, non vedono la loro salute futura a rischio. Anzi, il rischio diviene valore, il danno cui ci si espone diventa indice di coraggio''.
A livello mondiale sono morte un miliardo di persone a partire dal 2000 a causa del tabagismo, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanita'. (Nel secolo precedente le vittime erano state 100 milioni). Il fumo di tabacco uccide una persona ogni 6 secondi. Ogni giorno tra gli 80.000 e i 100.000 giovani iniziano a fumare.
''Tutti gli strumenti di deterrenza e di prevenzione per dissuadere i giovani dal cominciare a fumare e aiutarli a smettere - annuncia Marino - sono contenuti nel disegno di legge bipartisan, presentato insieme al Presidente Antonio Tomassini nel 2010: l'innalzamento a 18 anni dell'eta' per l'acquisto e il consumo di prodotti a base di tabacco; l'estensione del divieto di fumo alle pertinenze delle scuole; le maggiori sanzioni per chiunque venda o somministri prodotti a base di tabacco ai minori di diciotto anni; l'istituzione di un Fondo per la prevenzione e riduzione dei danni del tabagismo; l'inserimento di un 'bugiardino' che riveli presenza e quantita' delle sostanze cancerogene contenute nelle sigarette. E' tutto li', non c'e' bisogno di nuove leggi''.
Fonti / Link:
http://i-think-italia.it/#http://i-think-italia.it/il-fumo-e-i-giovani-levento-i-think-per-trovare-nuove-strumenti-e-soluzioni-per-combattere-il-tabagismo-minorile/
http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2012-09-18/fumare-giovani-triplica-rischio-165439.shtml?uuid=Ab6oLmfG
http://www.asca.it/news-Fumo__prima_sigaretta_a_15_anni_triplica_rischio_morte_cancro-1197742-ATT.html
Nella sala Nassiriya del Senato Ignazio Marino ha presentato lo studio “Generazione in fumo, strategie per non cominciare, strumenti per smettere” prodotto da I Think. Tra gli ospiti che hanno partecipato alla discussione oltre allo stesso Marino, il ministro della salute Renato Balduzzi, il Vice presidente della BAT (British American Tobacco Italia) Giovanni Carucci, il sottosegretario all’Istruzione, l’Università e la Ricerca Marco Rossi Doria, il presidente alla commissione sanità Antonio Tomassini.
In Italia si dichiara fumatore il 20% delle donne e il 24% degli uomini adulti italiani. 70.000 morti (il 15% del totale) nel nostro Paese, ogni anno, sono attribuibili a malattie legate al consumo di tabacco, dall'enfisema alla broncopolmonite, con costi diretti per il Servizio Sanitario Nazionale che sono passati, ha detto Marino, da 4,217 miliardi del 2005 a «circa 7 miliardi di euro nel 2011, rappresentando il 7% del budget complessivo, non poco, a maggior ragione in una fase di tagli».
''La vita di un fumatore abituale e' di circa 10 anni inferiore rispetto a quella di un non fumatore - riferisce il Presidente della Commissione d'inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale - e il consumo di sigarette giornaliero medio di un ragazzo non si discosta significativamente da quello di un adulto. I giovani di questo tempo, sul tema del fumo sono proiettati nel presente, non vedono la loro salute futura a rischio. Anzi, il rischio diviene valore, il danno cui ci si espone diventa indice di coraggio''.
A livello mondiale sono morte un miliardo di persone a partire dal 2000 a causa del tabagismo, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanita'. (Nel secolo precedente le vittime erano state 100 milioni). Il fumo di tabacco uccide una persona ogni 6 secondi. Ogni giorno tra gli 80.000 e i 100.000 giovani iniziano a fumare.
''Tutti gli strumenti di deterrenza e di prevenzione per dissuadere i giovani dal cominciare a fumare e aiutarli a smettere - annuncia Marino - sono contenuti nel disegno di legge bipartisan, presentato insieme al Presidente Antonio Tomassini nel 2010: l'innalzamento a 18 anni dell'eta' per l'acquisto e il consumo di prodotti a base di tabacco; l'estensione del divieto di fumo alle pertinenze delle scuole; le maggiori sanzioni per chiunque venda o somministri prodotti a base di tabacco ai minori di diciotto anni; l'istituzione di un Fondo per la prevenzione e riduzione dei danni del tabagismo; l'inserimento di un 'bugiardino' che riveli presenza e quantita' delle sostanze cancerogene contenute nelle sigarette. E' tutto li', non c'e' bisogno di nuove leggi''.
«Non si può mettere sullo stesso piano l'interesse industriale e l'interesse generale alla tutela della salute», ha detto il ministro della Salute, Renato Balduzzi, nel suo intervento alla presentazione dello studio. «Anche per questo - ha aggiunto Balduzzi - dico all'Unione Europea e al commissario alla Salute, John Dalli, di andare avanti». A livello europeo «l'Italia può dare il suo contributo in questo campo, è una lotta che stiamo portando avanti: con gradualità e giudizio, ma l'importante è che vada avanti».
E' intervenuto anche il Vice presidente del BAT (British American Tobacco Italia) Giovanni Carucci che ha ribadito il suo essere d’accordo con le parole degli altri partecipanti all’evento: “I giovani non devono fumare”. Il vice presidente si è detto d’accordo sull’aumento del divieto di vendita da 16 a 18 anni e sull’importanza della prevenzione, sopratutto nelle scuole.
Fonti / Link:
http://i-think-italia.it/#http://i-think-italia.it/il-fumo-e-i-giovani-levento-i-think-per-trovare-nuove-strumenti-e-soluzioni-per-combattere-il-tabagismo-minorile/
http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2012-09-18/fumare-giovani-triplica-rischio-165439.shtml?uuid=Ab6oLmfG
http://www.asca.it/news-Fumo__prima_sigaretta_a_15_anni_triplica_rischio_morte_cancro-1197742-ATT.html
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