La particella di Dio: il perché del nome


La storia del particolare nome che è stato dato al bosone di Higgs è riportata un po' dappertutto nei vari articoli, come pure su Wikipedia, che sono apparsi in questi giorni, dopo l'annuncio della verifica sperimentale dell'esistenza di questa particella

Io ho cercato di andare oltre le parole riportate in  maniera indiretta cercando il testo originale del libro
The God Particle: If the Universe Is the Answer, What Is the Question
(La particella di Dio: se l'universo è la risposta, qual'è la domanda?)
di Leon Lederman (e Dick Teresi)

Fortunatamente ho trovato la parte che mi interessava sia nell'anteprima di Google Libri che in un pdf (dalla Facoltà di Washington) che riporta il primo capitolo (vedi i link a fondo pagina)

Per la traduzione mi sono avvalso di Google Traduttore al quale ho dato una piccola mano per ottenere un italiano più fluente. Quelle che seguono sono le parole di Leon Lederman, premio Nobel per la fisica nel 1988 (per la precisione la traduzione delle sue parole in inglese, più sotto riportate) 

Esiste, crediamo, una presenza spettrale in tutto l'universo che ci impedisce di comprendere la vera natura della materia.
E' come se qualcosa, o qualcuno, volesse impedirci di raggiungere la frontiera ultima della conoscenza.
Questa barriera invisibile che ci impedisce di conoscere la verità viene chiamata campo di Higgs. I suoi gelidi tentacoli arrivano in ogni angolo dell'universo, e le sue implicazioni scientifiche e filosofiche causano la pelle d'oca ai fisici. Il campo di Higgs opera attraverso la sua magia nera, che altro non è che una particella.

Questa particella va sotto il nome di bosone di Higgs.
Il bosone di Higgs è la ragione principale per la costruzione del Super Collider. Solo la SSC avrà l'energia necessaria per produrre e rilevare il bosone di Higgs, o almeno così crediamo.
Il bosone è così centrale per lo stato della fisica di oggi, così cruciale per la nostra comprensione definitiva della struttura della materia, eppure così sfuggente, che gli ho dato un soprannome: la particella di Dio.
Perché particella di Dio? Per due ragioni. Uno, l'editore non ci permetterebbe di chiamarla Particella Maledetta, anche se questo potrebbe essere un titolo più appropriato, data la sua natura malvagia e le spese che sta causando. E due, c'è un collegamento, in qualche modo, a un altro libro, uno molto più vecchio ...

La prima edizione del libro è del 1993 (la ristampa di cui Google Libri pubblica un'anteprima è del 1996.
L'SSC (Superconducting Super Collider), di cui si parla,  non è mai stato costruito e la verifica sperimentale dell'esistenza del bosone di Higgs è stata eseguita nell'LHC (Large Hadron Collider) al Cern di Ginevra  (l'annuncio è stato dato il 4 luglio 2012)

Screenshot da Google Libri



Ed ecco il link al file pdf da cui ho copiato il testo da tradurre (c'è tutto il primo capitolo)


THE MYSTERIOUS MR. HIGGS
Particle physicists are currently setting just such a trap. We're building a tunnel fifty-four miles in circumference that will contain  the twin beam tubes of the Superconducting Super Collider, in which we hope to trap our villain.
   And what a villain! The biggest of all time! There is, we believe, a wraithlike presence throughout the universe that is keeping us from understanding the true nature of matter. It's as if something, or someone, wants to prevent us  from attaining the ultimate knowledge.
   This invisible barrier that keeps us from knowing the truth is called the Higgs field. Its icy tentacles reach into every corner of the universe, and its scientific and philosophical implications raise large goose bumps on the skin of a physicist. The Higgs field works its black magic through — what else? — a particle. This particle goes by the name of the Higgs boson. The Higgs boson is a primary reason for building the Super Collider. Only the SSC will have the energy necessary to produce and detect the Higgs boson, or so we believe. This boson is so central to the state of physics today, so crucial to our final understanding of the structure of matter, yet so elusive, that I have given it a nickname: the God Particle. Why God Particle? Two reasons. One, the publisher wouldn't let us call it the Goddamn Particle, though that might  be a more appropriate title, given its villainous nature and the expense it is causing. And two, there is a connection, of sorts, to another book, a much older one ...

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