Depressione e ansia: nuove cure in arrivo?

Questo articolo prende spunto da un servizio trasmesso dalla RAI (che non sono riuscito a rintracciare)
Si parlava in questo servizio, se non ricordo male, di FGF2 e Stimolazione magnetica transcranica(SMT) che viene già applicata presso l’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana sembra con buoni risultati
Non essendo riuscito a trovare questo servizio sul portale RAI ne ho tratto spunto per  i contenuti di questo post

FGF2

Abstract from Journal of Neuroscience (in inglese) / Notizia fonte Ansa da l’Unità.it
Era già noto da studi post mortem  che l’FGF2 (Firoblast Growth Factor 2, una delle sostanze responsabili dello sviluppo cerebrale e delle riparazioni cellullari in caso di danneggiamento) è strettamente collegato a stati depressivi:
individui affetti da forte depressione mostravano un basso livello di FGF2. Ma da questi studi non era chiaro se i bassi livelli di FGF2 fossero conseguenza o causa della malattia,
Un nuovo studio, condotto su 19 generazioni di topi, dalla University of Michigan e pubblicata dal Journal of Neuroscience, mostra che l'ansia e' inversamente proporzionale alla quantità di FGF2 (Firoblast Growth Factor 2) presente nel cervello. Javier Perez, responsabile della ricerca, ha dichiarato: ''Abbiamo scoperto una doppia relazione tra l'FGF2 e alcune molecole collegate allo sviluppo cerebrale. Il rapporto dipende in parte da fattori genetici collegati alla ansietà e in parte a fattori ambientali che condizionano le persone''. Lo studio potrebbe portare alla creazione di medicinali alternativi ai comuni sedativi usati per l'ansia e la depressione.  In questo studio, viene dimostrato (sui topi) che la somministrazione dell’FGF2 ha un forte effetto ansiolitico in particolari per gli stati ansiosi acuti

Stimolazione magnetica transcranica

da Ansia-Depressione.net
La Stimolazione Magnetica Transcranica (SMT) è una metodica non invasiva che permette la stimolazione elettrica di specifiche aree della corteccia cerebrale. L'introduzione di questa tecnica nella pratica clinica è molto recente ed al momento di impiego limitato.
L'efficacia della SMT non è legata alle crisi epilettiche; solitamente si effettuano 4-5 sedute settimanali durante le quali vengono eseguite stimolazioni multiple. E' solitamente ben tollerata. Sembra efficace nel trattamento dei disturbi dell'umore, attraverso la stimolazione focale delle regioni cerebrali implicate nella regolazione dell'affettività.
Il miglioramento della sintomatologia depressiva si osserva a seguito della stimolazione della corteccia prefrontale dorso-laterale sinistra. Questa tecnica sembra in grado di modulare selettivamente l'attività delle aree cerebrali coinvolte nella patofisiologia del Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC) e del Disturbo Post-Traumatico da Stress (DPTS).
(da: L Conti, P Medda, C Manzi: Le terapie fisiche. In: GB Cassano et al. "Manuale di Psichiatria", Utet, Torino, in stampa.)

 

Light therapy o fototerapia

Fonte http://www.psycheonline.it
L’osservazione che pazienti affetti da depressione a ricorrenza stagionale (seasonal depression) sono molto sensibili alla riduzione delle ore di luce dei giorni invernali, ha fatto ipotizzare che la fototerapia migliorasse i sintomi della depressione stagionale tramite un prolungamento del foto-periodo. La fototerapia viene effettuata pochi minuti dopo il risveglio mediante lampade che emettono l’intero spettro di frequenze comprese la luce ultravioletta o che emettono una luce bianca fredda priva di raggi ultra-violetti. Tali lampade sono collocate su un tavolo all’altezza degli occhi del paziente ad una distanza di 30-40 cm: durante il periodo di esposizione (variabile tra i 30 e i 120 minuti a seconda dell’intensità luminosa utilizzata) il paziente può svolgere attività ed è sufficiente che guardi la fonte luminosa almeno una volta al minuto. L’effetto antidepressivo della light therapy può manifestarsi entro pochi giorni, ma possono essere necessari anche periodi più lunghi (oltre tre settimane). Al fine di evitare ricadute, una volta ottenuta la risposta terapeutica è necessario proseguire il trattamento riducendo il tempo di esposizione. La fototerapia può essere utilizzata anche come trattamento profilattico per prevenire la ricorrenza di episodi depressivi ad andamento stagionale.

Stimolazione del nervo vago

Fonte http://www.psycheonline.it
La stimolazione del nervo vago si effettua con un generatore di impulsi elettrici, simile ad un pace-maker, che viene posizionato a livello della parete toracica e collegato (per via sottocutanea) al nervo vago di sinistra tramite un nervo elettrico. Il suo impiego, originariamente limitato ad alcune forme di epilessia resistenti ai trattamenti farmacologici, è stato esteso in via sperimentale alla depressione resistente in base sia al riscontro di un miglioramento del tono dell’umore, nei pazienti epilettici trattati, sia in base all’evidenza clinica delle proprietà antidepressive di alcuni farmaci antiepilettici. I primi dati di letteratura indicano che con questa tecnica si ottiene un miglioramento della sintomatologia depressiva del 40% dei pazienti con depressione resistente. I più comuni effetti collaterali sono raucedine, tosse, mal di gola, mal di testa, respiro corto e dolori diffusi.

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