Delusione Howe
Andrew Howe non è riuscito a superare le qualificazioni del salto in lungo, solo ventesimo con 7,81. Con 7,96 si sarebb equalifico: un salto ampiamente alla sua portata. (Il record italiano è suo con 8,47, misura con la quale aveva conquistato l'argento ai mondiali del 2007 ad Osaka).
Nel 2004 ai mondiali juniores di Grosseto si aggiudicò due medaglie d'oro: nel salto in lungo e nei 200 metri. Sembrava destinato a diventare un fuoriclasse, l'erede di Carl Louis.
Ma probabilmente il ragazzo si era un po' montato la testa: rimane un grande atleta, e l'argento ai mondiali lo dimostra ma non ha probabilmente quello spirito di sacrificio necessario ad fare quel piccolo passo in più.
Non a caso ho messo questa foto (da style.it):
certo si può essere degli ottimi atleti curando anche la propria immagine e facendo dei servizi fotografici, ma io ho sempre avuto l'impressione che a questo ragazzo piaccia troppo divertirsi! (e forse fa bene)
Non so perché, ma a me ricorda la storia di Nino la Rocca
ah eccoti qui! Howe, bel pezzo di figliuolo, nn c'è che dire!ciaooo da Iv
RispondiEliminaCiao Iv! Grazie mille del tuo commento! Ti inserisco nell'elenco blog a fianco :)
RispondiElimina... e l'articolo sul Tibet? mi pare di aver capito che il Dalay Lama ha ricevuto le medaglie olimpiche da qualche partecipante. ciao da Iv
RispondiEliminaQualche atleta (Idem, Russo) fa dedicato al Tibet la medaglia conquistata .... bello sforzo una volta tornati a casa. Nessuno ha avuto di fare un gesto dimostrativo! Qualche atleta ha rifiutato la medaglia ma per dissenso con gli arbitri.
RispondiEliminaComunque non credo che toccasse agli atleti risolvere il problema del Tibet!