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Fusione fredda: intervista a Francesco Celani - Seconda parte

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Questo articolo contiene trascrizione della seconda ed ultima parte dell'interessante intervista di Radio 24 al fisico Francesco Celani, andata in onda a Natale 2014 . Prima parte Inizio seconda parte: Melis: Ecco, senta, secondo i fusionisti, ecco, mi lasci usare questa definizione, in particolare negli ultimi anni, ci sono stati molti passi avanti nella comprensione di questo fenomeno. Lei ha citato molti articoli di pochi anni fa. Che cosa si è capito rispetto alle condizioni che lo rendono possibile, quali sono, diciamo, le conclusioni, le acquisizioni più importanti degli ultimi anni. Celani : Allora, intanto, le conclusioni sono frutto di venti anni di lavoro abbondante, quindi sembra che la strada chiave sia avere materiale nanometrico. Se non si hanno strutture nanometriche non si arriva a nulla. Il palladio, per motivi suoi metallurgici, spontaneamente diventa nanometrico. Melis : Quindi un ... un ingrediente ... ci vogliono delle strutture nanometriche. P

Fusione fredda: intervista a Francesco Celani

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Il 25 dicembre 2014, Natale,   Radio 24 , l'emittente radiofonica dello stesso gruppo de Il Sole 24 ORE,  ha trasmesso uno speciale della trasmissione Smart City - Voci e luoghi dell'innovazione.  in cui, il conduttore, Maurizio Melis, ha intervistato due fisici a proposito della fusione fredda o LENR: Francesco Celani, ricercatore dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e vicepresidente della International Society of Condensed Matter Nuclear Science,  da tempo impegnato nelle ricerche collegate alla fusione fredda, e Stefano Bagnasco, ricercatore presso l’INFN e collaboratore del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale), quale rappresentante della scienza ufficiale in gran parte molto scettica nei confronti della fusione fredda. In questo articolo riporto la parziale trascrizione (i primi 4 minuti) dell'intervista a Francesco Celani,, al momento ascoltabile sulla home page del sito  francescocelanienergy.org/ Non son

Fusione fredda: cosa aspettarsi?

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ECAT industriale da un MW La principale promessa della fusione fredda è la realizzazione di reattori ad energia nucleare piccoli che non generino scorie nucleari. La gestione delle scorie nucleari e lo smaltimento e dei vecchi reattori sono il principale fattore economico che sta portando allo spegnimento di un numero sempre maggiore di reattori nucleari  a fissione. Esiste inoltre un rischio sicurezza elevatissimo, come dimostra la catastrofe nucleare di Fukushima, connesso prevalentemente ad una errata gestione combinata con un evento naturale catastrofico di eccezionale gravità. Per quanto riguarda i reattore a fusione sono ancora allo stadio ipotetico, in quanto il contenimento del plasma a temperature e pressioni tali da poter permettere la fusione in maniera continuativa è ancora un problema irrisolto. Una sempre più concreta speranza arriva dalla fusione fredda e dalle reazioni nucleari a bassa energia, LENR (Low Energy Nuclear Reactions). In effetti i due

Interrogazione parlamentare sulla fusione fredda

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Il prof. Francesco Celani Condivido pienamente il contenuto dell'interrogazione parlamentare (Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-00406 pubblicato il 3 ottobre 2013, nella seduta n. 11) presentata dai seguenti senatori del Movimento 5 Stelle: Fabrizio Bocchino, Cristina de Pietro, Gianni Pietro Girotto, Manuela Serra. Interrogazione relativa al fatto che  l'INFN ( 'Istituto nazionale di fisica nucleare ) intenderebbe interrompere il finanziamento alle ricerche condotte dal professor Francesco Celani e del suo team presso i laboratori nazionali di Frascati (LNF). Pubblico integralmente il contenuto dell'interrogazione anche al fine di dare maggiore visibilità ai contenuti della stessa: Premesso che: da circa 25 anni si conducono esperimenti con la cella elettrolitica di Fleischmann e Pons o con reattori basati su metalli di transizione (ad esempio in Italia il reattore al titanio-deuterio di Scaramuzzi, il reattore al nichel-idrogeno di