Festa della Donna: fu Teresa Mattei a proporre l'uso della mimosa

La mimosa, fiore simbolo in Italia dell'8 marzo, compie 72 anni. Un anniversario che cade, non a caso, nello stesso anno del voto alle donne in Italia. Nelle elezioni amministrative del  10 marzo 1946 per la prima volta le donne poterono votare. Due giorni prima c'era stato il ritorno della Festa
della Donna dopo la soppressione operata dal regime fascista ed in questa  occasione la mimosa per la prima volta ne fu il simbolo.

In Francia, la viola e il mughetto sono i fiori  con cui tradizionalmente si omaggia il gentil sesso in occasione della Festa della Donna.
Dopo la seconda guerra mondiale, Luigi Longo, vice segretario del Partito Comunista Italiano  voleva introdurre la stessa usanza in Italia e a tal proposito chiese consiglio alla giovane Teresa Mattei,
ex partigiana e membro dell'Assemblea Costituente. Venne quindi scelta la mimosa perché i fiori utilizzati in Francia erano troppo costosi e difficili da trovare in Italia. La mimosa, un fiore abbondante nelle campagne e nelle città, e che ben riflette dolcezza e fragilità femminile.
Così grazie a lei, ogni 8 marzo le donne italiane, ricevono o si scambiano rametti di questo luminoso fiore giallo per festeggiare la loro festa.

Teresa Mattei, nacque a Genova il primo febbraio 1921 e condusse una vita privilegiata fino allo scoppio della guerra. Con il nome di battaglia di "Chicchi" si unì al PCI nel 1942 divenendo un corriere dei partigiani nella lotta contro il fascismo.
Il suo coinvolgimento divenne ancor maggiore nel  febbraio 1944,  dopo il suicidio del fratello Gianfranco Mattei, docente di chimica analitica e assistente del futuro Premio Nobel per la chimica Giulio Natta.
Il fratello, membro dei Gruppi d'Azione Patriottica (GAP), gruppi militanti comunisti ispirati alla Resistenza francese. a seguito del tradimento di una spia fascista, venne arrestato e imprigionato dalle SS tedesche nelle infami prigioni di via Tasso a Roma, (ora sede del Museo Storico della Liberazione), dove per non fare i nomi dei suoi camerati si impiccò dopo sei giorni di prigionia.

Fra il 1943 ed il 1945 Teresa Mattei fu comandante della compagnia "Gianfranco Mattei" che portava il nome del fratello nel Fronte della Gioventù, la più grande organizzazione di giovani partigiani.
In quel periodo Teresa conobbe Bruno Sanguinetti, figlio di un ricco magnate ebreo, anche lui compagno combattente. Si sposarono nel 1946 e rimasero insieme fino alla sua morte nel 1950.
Successivamente, cinque anni dopo, si rimaritò ed ebbe quattro figli.

Se ci sono controversie sul suo operato riguardano il suo coinvolgimento nel commando che uccise il filosofo Giovanni Gentile il 15 aprile 1944 a Firenze. Gentile, che era conosciuto come "il filosofo del fascismo", era stato ministro dell'educazione sotto Mussollini, ed è stato fra gli autori di una delle più radicali e durature riforme del sistema scolastico italiano. Fedele alle sue idee, dopo l'armistizio, Gentile continuò a supportare Mussolini e la Repubblica di Salò. Tuttavia è stato uno dei pochi, su entrami i lati, a chiedere la fine della guerra civile e la riconciliazione nazionale.

All'epoca, però, gli animi a Firenze erano surriscaldati, soprattutto dopo che cinque giovani uomini, accusati di renitenza alla leva e sospettati di combattere con i partigiani, furono sommariamente giudicati e fucilati un mese dopo, il 22 marzo 1944, a Campo di Marte. D'accordo con Mattei, che aveva conosciuto bene Gentile quando studiava filosofia all'Università di Firenze, Sanguinetti organizzò l'operazione.
Secondo Mattei, la decisione di assassinare Gentile fu approvata, senza alcuna consultazione col centro nazionale del partito o con gli altri partiti del Comitato di liberazione toscano, dal capo del PCI clandestino di Firenze Giuseppe Rossi e dall'archeologo Ranuccio Bianchi Bandinelli

In una intervista ha dichiarato:
"In guerra la vita umana perde valore. Ci muovevamo in mezzo al sangue, assistevamo ogni giorno a crimini orrendi che ci avevano induriti. Ci sono momenti, nella storia, che non ammettono mezze misure."
Ha argomentato che la morte di Gentile era giustificata perché era la persona con la più grande responsabilità per la cultura fascista.

A torto o a ragione, altri, anche alcuni antifascisti, ritengono che l'uccisione di Gentile fu eccessiva e che la responsabilità politica fu dei vertici del PCI. Le controversie su questa esecuzione continuano a tutt'oggi.
Una volta finita la guerra, Teresa Mattei fu eletta all'Assemblea Costituente.  Pur essendo la più giovane fra le 21 donne presenti in parlamento, divenne uno dei 18 membri che hanno disegnato la nuovo costituzione della Repubblica.
Nel 1947 fonda, insieme alla democristiana Maria Federici, l'Ente per la Tutela morale del Fanciullo.
Nel 1955 rifiuto di ricandidarsi alla Camera.dei Deputati. in aperto disaccordo con il suo leader di partito, Palmiro Togliatti, e fu espulsa dal PCI.

La sua espulsione dal partito, non le ha impedito di proseguire nella lotta per diritti delle donne e dei bambini.  Nel 1960, ha fonda a Milano un Centro Studi per la progettazione di nuovi servizi e prodotti per l'infanzia. Sempre negli anni '60 inizia ad interessarsi di ricerca cinematografica e il suo amore per il cinema, unito a quello per i bambini, fa nascere la Cooperativa di Monte Olimpino, di cui diviene Presidente, cooperativa che promuove il cinema fatto dai bambini come nuova forma di comunicazione e di espressione della loro creatività.
Più tardi, quando è tornata a vivere in Toscana, ha costituito nel 1987 a Ponsacco  "Lega per il diritto dei bambini alla comunicazione".
Nel 1994 in occasione del centenario dell'invenzione della radio collabora al lancio del "Radio Bambina" che fino all'anno 2000 vedrà la produzione e messa in onda su emittenti locali, di un palinsesto dedicato ai bambini realizzato con i bambini e ragazzi della Provincia di Pisa e Firenze

Nel 2005, in riconoscimento dei suoi servizi, è stata insignite del titolo di Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana. uno dei più alti riconoscimenti civili che possono essere conferiti.

Teresa Mattei è morta nel 2013 all'età di 92 anni; All'epoca del decesso era l'ultima donna vivente fra i partecipanti all'Assemblea Costituente.

I contenuti di questo articolo provengono prevalentemene dalla traduzione dall'inglese, dal sito The Florentine, dalla pagina
www.theflorentine.net/lifestyle/2010/02/teresa-mattei/
(Deirdre Pirro, 25 febbraio 2010)
con alcuni inserimenti provenienti dalla seguente pagina di Wikipedia
it.wikipedia.org/wiki/Uccisione_di_Giovanni_Gentile

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