Perché Apple apre in Italia il primo centro di sviluppo App iOS europeo?

E perché proprio a Napoli?
Ieri 21 gennaio, la Apple ha pubblicato sul suo sito un comunicato  in cui annuncia la creazione in Italia del primo centro europeo per lo svilluppo di App in ambito iOS. Questo centro sorgerà a Napoli, presso un istituto partner, è sarà dedicato a fornire agli studenti formazione e competenze pratiche nello sviluppo di App per il sistema operati i0S, quello che anima iPhone e iPad.
"L’Europa è la patria di alcuni degli sviluppatori più creativi al mondo e siamo entusiasti di aiutare la prossima generazione di imprenditori in Italia ad acquisire le competenze necessarie per avere successo" – dice nel comunicato Tim Cook, Ceo (amministratore delegato) di Apple

Vi si legge anche, che grazie al fenomenale successo dell'App Store,  l'Apple ha creato in Europa oltre 1.4 milioni di posti di lavoro. In Italia 75-mila posti di lavoro sono attribuibili alle app sviluppate per l'App Store e vengono citati due esempi di successo nell'ambito della fervida comunità degli sviluppatori italiani, la IK Multimedia (app e accessori aidop, nata nel 1996 a Modena)  e Musement (turismo e prenotazioni on line, nata nel 2013 a Milano).

Il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi parla di 600 posti di lavoro:
"Apple ha comunicato da Cupertino che aprirà a Napoli una bella realtà di innovazione con circa 600 persone, una sperimentazione veramente intrigante. È ufficiale e domani Tim Cook sarà qua"
(Oggi Renzi incontra Tim Cook a Roma)

Dell’annuncio ha parlato anche il presidente del Consiglio Matteo Renzi: «Apple ha comunicato da Cupertino che aprirà a Napoli una bella realtà di innovazione con circa 600 persone, una sperimentazione veramente intrigante. È ufficiale e domani Tim Cook sarà qua». L’amministratore delegato dell’azienda di Cupertino incontrerà dunque ancora Renzi: si erano visti a pranzo dopo l’incontro pubblico di Cook in Bocconi, lo scorso ottobre.


Dopo la necessaria premessa vediamo di dare una risposta al perché Apple ha scelto l'Italia e proprio Napoli come città.

Vediamo alcuni fatti sicuri:

Negli ultimi giorni dello scorso dicembre 2015 Apple e il fisco italiano hanno raggiunto un accordo in base al quale l'azienda della mela accetta di pagare 318 milioni di euro (a fronte di un'evasione IRES per 880 milioni) per mettere fine alla lunga contesa con l'Agenzia delle Entrate circa il pagamento delle tasse per le vendite effettuate in Italia.

Renzi e Tim Cook si erano incontrati a novembre proprio a Milano, dove hanno pranzato insieme nel ristorante Cracco.
Facciamo quindi alcune ipotesi:

Ipotesi numero 1): È stato Matteo Renzi a chiedere a Tim Cook di fare qualcosa in cambio dell'accordo sulla contesa fiscale, e lo stesso Renzi potrebbe aver proposto (imposto) Napoli come sede per il primo centro europeo per lo sviluppo di App in ambito iOS.

Ipotesi numero 2): A Tim Cook l'etichetta di evasore fiscale non piaceva molto e quindi come gesto di fair play e per migliorare l'immagine della sua azienda in Italia ha fatto la scelta di Napoli, per altro la città strettamente legata ad italici simboli quali pizza, mare, sole e per il futuro si spera anche App.

Facciamo ora un ragionamento diverso. Perché la Apple non avrebbe dovuto scegliere Napoli?
Sicuramente Milano è in posizione più centrale e meglio collegata, e da questo punto di vista si potevano scegliere diverse altre località del Nord se non del centro-nord.

Inoltre come non pensare anche alla camorra e al malaffare? (e io sono di origini campane ...!)

Ma quello che la Apple apre a Napoli, forse a Bagnoli, non è un centro di produzione ma sostanzialmente una scuola che formerà studenti e insegnanti. Non c'è nessun bisogno di particolari infrastrutture (peraltro non penso che a Napoli manchi niente in tal senso) e sicuramente l'istituto partner che ospiterà questo centro sarà strettamente collegato al centro universitario di Napoli.

"L’investimento dell'Apple a Napoli è una grande opportunità per la nostra città e per i nostri giovani. Seguiremo con grande attenzione questa iniziativa che si svilupperà in sinergia con la Federico II. L'impegno del governo è fondamentale per rilanciare competenze e opportunità di lavoro qualificato nella nostra regione" ha dichiarato Gaetano Manfredi, Rettore dell’Università Federico II.

Sicuramente la camorra sarebbe molto più interessata all'apertura di un nuovo centro commerciale con tanti appalti e tanto cemento piuttosto che all'apertura di un specie di scuola.

Infine volevo citare quanto letto su di un blog in cui fra le ipotesi si avanza scherzosamente quella del caotico traffico di Napoli, che sarebbe la palestra ideale per la "iCar" l'auto elettrica della Apple con guida automatica. Con altre parole, se un auto senza autista se la cava nel traffico di Napoli allora è pronta per affrontare qualsiasi altra metropoli.
Ma probabilmente la tecnologia al momento è ancora troppo acerba per affrontare una tale sfida!

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