Motogp: il vero duello fra Rossi e Marquez ancora non si è visto.

Domenica scorsa, nel Gran Premio di Argentina, grande vittoria di Valentino Rossi  che precede Dovizioso e Crutchlow, con l'inglese che soffia il podio a Iannone all'ultima curva. Cade Marc Marquez per un contatto con Rossi a poco più di un giro dal termine della gara.
La gara è stata decisa dalle strategie di Yamaha e Honda oltre che dalle performance dei loro piloti.
Valentino parte in terza fila ed in base ai risultati delle prove il team Yamaha decide di puntare sulla gomma dura, mentre la Honda punta sulla gomma morbida, per cercare di scappare via.
Bastano poche curve a Marquez per involarsi ed iniziare quella che poteva sembrare una facile vittoria. Rossi, ottavo al termine del primo giro inizia la usa rimonta, sorpassando uno ad uno gli avversari. Nel corso del decimo giro Rossi supera Dovizioso e si mette all'inseguimento di Marquez.

Si vede subito che la scelta della gomma dura potrebbe essere vincente e il distacco dal primo diminuisce giro dopo giro. L'inseguimento si conclude a due giri dalla fine: Marquez inizia a proteggersi dagli attacchi di Rossi, ma la sua gomma non gli permette più di competere ad armi pari.
Non ci mette molto il pilota italiano a trovare il varco giusto e il pilota Honda si dimostra troppo impulsivo: cerca subito a tutti i costi il contro sorpasso, non basta un primo contatto a fargli capire i rischi che sta correndo e rimane troppo vicino a Valentino che nel cambio di direzione finisce per colpire con la gomma posteriore quella anteriore dello spagnolo.
Marquez cade, Rossi forse nemmeno se ne accorge subito e "vola" verso il meritato trionfo.
La direzione di gara indaga sull'accaduto ma giustamente opta per ritenere il contatto un normale indicente di gara.
Al termine Rossi si dichiara dispiaciuto per la caduta del rivale che però, secondo lui, prende troppi rischi. Queste invece le dichiarazioni di Marquez, che dopo essersi consultato con il suo team, sembra prenderla molto sportivamente:
"Dopo la caduta ho avuto un po' di paura perché mi faceva male il fianco, ma sono a posto. Abbiamo gareggiato con la gomma morbida perché sapevamo che con la più dura non potevamo lavorare bene e non avremmo avuto chance di vincere. Valentino lo sentivo arrivare, sapevo che negli ultimi sarebbe stato vicino, mi ha passato e si è visto quello che è successo. Succede, sono le gare, Vale è il mio riferimento, l'ho sempre detto, e si impara sempre qualcosa da lui...".
Quello che invece volevo aggiungere è il vero duello tra il redivivo Valentino Rossi e Marc Marquez lo dobbiamo ancora vedere: in Argentina Rossi ha fatto una gara perfetta (qualifiche a parte) e insieme alla squadra ha scelto la strategia vincente, forse la Honda poteva fare meglio forse no.
Fatto sta che negli ultimi giri Rossi aveva quattro/cinque decimi di vantaggio su Marquez: troppi per una sfida equilibrata e lo spagnolo avrebbe dovuto essere abbastanza saggio da accontentarsi del secondo posto. Forse proprio l'irruenza del giovane avversario, che però ha già dimostrato in passato  di essere anche capace di ragionare, potrebbe essere il fattore decisivo per il decimo titolo in carriera per Rossi.

Sul podio Valentino indossa la maglia numero 10 di Maradona, con i colori bianco azzurri della Nazionale Argentina, stante anche la coincidenza con le 110 vittorie in carriera raggiunte nel Motomondiale, 84 nella classe regina. Il fuoriclasse argentino ringrazia su Facebook

In classifica, Rossi è primo con 66 punti, davanti ai 60 di Dovizioso e ai 40 di Iannone.
Solo quinto Marquez con 36 punti preceduto di un punto da Lorenze (37).

Da sottolineare infine un altra bella gara delle Ducati, tornate finalmente competitive, con il terzo secondo posto su tre gare di Dovizioso.

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