Conte - Juventus: i veri motivi dell'addio
Di seguito la trascrizione del video pubblicato da SkySport in cui il giornalista Alessandro Alciato racconta i veri motivi per i quali Conte ha detto addio alla Juventus.
C'è una domanda, una sola, ancora senza risposta, se la fanno miglioni di tifosi: quali sono i reali motivi che hanno portato Antonio Conte a lasciare la Juventus, cioè la cosa per lui più preziosa?
Una risposta la da spesso il diretto interessato a chi lo incontra per strada, soprattutto adesso che si gode le vacanze in Puglia:
"Non sono stanco!" - Quindi la spiegazione di chi lo riteneva troppo stressato dal suo modo di affrontare il lavoro è completamente sbagliata.
Per capire cosa sia davvero accaduto è giunto il momento di raccontare qualche retroscena inedito e fare luce su dinamiche rimaste in gran parte segrete, almeno fino ad oggi.
Lo scorso maggio, attraverso uno scarno tweet la Juventus ha annunciato che Conte sarebbe rimasto. Qualche ora prima, però, l'allenatore era andato in sede e aveva chiesto la rescissione del contratto. Non pretendeva nulla se non i pagamenti fino al 30 giugno, lasciando nelle casse del club tutto quello che gli sarebbe spettato dal primo luglio di quest'anno al 30 giugno 2015.
Non vedeva il giusto progetto di crescita per la sua squadra, l'ha fatto presente in maniera diretta. Agnelli, Marotta e Paratici l'hanno convinto a restare, garantendogli che l'avrebbero sorpreso in positivo prima dell'inizio del campionato successivo.
Conte sul mercato chiedeva un solo big, ma di grande peso. Un colpo unico, estivo, che però potesse far virare la stagione in meglio. Soprattutto che potesse far giocare la Juventus sia con il 3-5-2, sia con il 4-3-3.
Quel Big era Quadrado, che davanti ad un offerta di 35 milioni la Fiorentina avrebbe venduto alla Juventus; invece sono arrivati Morata pagato 22 ed è quasi arrivato Iturbe valutato 27. La differenza non stava nel totale da spendere bensì nei metodi di pagamento: pluriennali quelli di Morata ed Iturbe, tutto in una volta quello di Quadrado. Lo raccontano molti agenti del Calcio Mercato. Per la Juventus era più conveniente così. Da qui una discussione accesa fino alla decisione di Conte di separarsi dalla Juventus il secondo giorno di ritiro.
Due questioni fondamentali nell'ambito del divorzio Conte-Juventus hanno riguardato Vidal e Pogba. Secondo l'allenatore erano imprescindibili per una ulteriore crescita della Juventus, lo sapevano anche gli altri calciatori della rosa. Più volte, nelle segrete stanze bianconere, Conte ha chiesto garanzie sulla loro permanenza, anche se fossero arrivate offerte irrinunciabili. Ha avuto paura di perderli.
A Conte non è piaciuta la programmazione estiva pensata per la squadra, soprattutto la turnée in Indonesia, Australia e Singapore iniziata proprio in questi giorni. E' stata motivo di discussione. Secondo Conte non avrebbe fatto bene ai suoi giocatori. L'allenatore considerava troppo sbilanciati i benefici che ne avrebbe tratto il marketing rispetto a quelli destinati alla forma dei suoi calciatori. Troppi fusi orari differenti, troppe condizioni climatiche in contrasto fra di loro.
Ogni giorno decine di persone, in Puglia, fermano Conte per strada. Tifano per diversi club, ma gli dicono la stessa cosa: "Mister, lei è quello giusto per la Nazionale!". In linea di massima l'idea di allenare l'Italia non gli dispiace,anzi, ma non oggi. Perché pensa che un percorso professionale in continua crescita debba passare attraverso la panchina di un Top Club europeo. Ha vinto tutto in Italia, ora è il momento di farlo in Europa. Fosse rimasto a Torino, avrebbe invece detto si ad un eventuale impegno part-time con la Nazionale. E poi, altro punto fondamentale, attualmente non c'è un progetto con linee ben definite, imprescindibile per il modo di pensare e di lavorare di Conte. In ultima battuta, non va dimenticato che la differenza fra i suoi parametri economici e quelli della Federazione è molto larga.
Questa, tutta questa, è la parte mancante della storia.
Per SkySport24: Alessandro Alciato.
Juventus, ecco perché Conte ha detto addio. VIDEO
C'è una domanda, una sola, ancora senza risposta, se la fanno miglioni di tifosi: quali sono i reali motivi che hanno portato Antonio Conte a lasciare la Juventus, cioè la cosa per lui più preziosa?
"Non sono stanco!" - Quindi la spiegazione di chi lo riteneva troppo stressato dal suo modo di affrontare il lavoro è completamente sbagliata.
Per capire cosa sia davvero accaduto è giunto il momento di raccontare qualche retroscena inedito e fare luce su dinamiche rimaste in gran parte segrete, almeno fino ad oggi.
Non vedeva il giusto progetto di crescita per la sua squadra, l'ha fatto presente in maniera diretta. Agnelli, Marotta e Paratici l'hanno convinto a restare, garantendogli che l'avrebbero sorpreso in positivo prima dell'inizio del campionato successivo.
Conte sul mercato chiedeva un solo big, ma di grande peso. Un colpo unico, estivo, che però potesse far virare la stagione in meglio. Soprattutto che potesse far giocare la Juventus sia con il 3-5-2, sia con il 4-3-3.
Quel Big era Quadrado, che davanti ad un offerta di 35 milioni la Fiorentina avrebbe venduto alla Juventus; invece sono arrivati Morata pagato 22 ed è quasi arrivato Iturbe valutato 27. La differenza non stava nel totale da spendere bensì nei metodi di pagamento: pluriennali quelli di Morata ed Iturbe, tutto in una volta quello di Quadrado. Lo raccontano molti agenti del Calcio Mercato. Per la Juventus era più conveniente così. Da qui una discussione accesa fino alla decisione di Conte di separarsi dalla Juventus il secondo giorno di ritiro.
Due questioni fondamentali nell'ambito del divorzio Conte-Juventus hanno riguardato Vidal e Pogba. Secondo l'allenatore erano imprescindibili per una ulteriore crescita della Juventus, lo sapevano anche gli altri calciatori della rosa. Più volte, nelle segrete stanze bianconere, Conte ha chiesto garanzie sulla loro permanenza, anche se fossero arrivate offerte irrinunciabili. Ha avuto paura di perderli.
A Conte non è piaciuta la programmazione estiva pensata per la squadra, soprattutto la turnée in Indonesia, Australia e Singapore iniziata proprio in questi giorni. E' stata motivo di discussione. Secondo Conte non avrebbe fatto bene ai suoi giocatori. L'allenatore considerava troppo sbilanciati i benefici che ne avrebbe tratto il marketing rispetto a quelli destinati alla forma dei suoi calciatori. Troppi fusi orari differenti, troppe condizioni climatiche in contrasto fra di loro.
Questa, tutta questa, è la parte mancante della storia.
Per SkySport24: Alessandro Alciato.
Juventus, ecco perché Conte ha detto addio. VIDEO
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