Dedicato a Michael Schumacher
Ieri Michael Schumacher ha compiuto 45 anni. Non stava festeggiando ma lottando per rimanere in vita. L'ex pilota della Ferrari è tuttora in coma farmacologico indotto e i medici ancora non si pronunciano sul suo pieno recupero anche se forse non è più in pericolo di vita.
Domenica 29 dicembre 2013, alle undici del mattino, sulle piste di Méribel in Alta Savoia (Francia) scivola o urta un ostacolo e cade battendo la testa contro una roccia. Il casco che indossava gli ha probabilmente salvato la vita.
E' ricoverato nel Centro Ospedaliero Universitario di Grenoble, dove è stato sottoposto a due operazioni per rimuovere gli ematomi.
Ascoltando le prime notizie dell'incidente, si aveva l'impressione di un imprudente escursione fuoripista, di un amante del rischio e dell'adrenalina, magari afflitto dalla nostalgia della Formula 1 da poco più di una anno abbandonata per la seconda volta, che si schianta contro una roccia per aver osato troppo.
Ma poi arrivano altre notizie, il fuoripista di cui si parlava riguarda solo un piccolo tratto con alcuni massi affioranti, mal segnalato, all'incrocio di due piste. Non si trattava di dipendenza da adrenalina ma semplicemente di controllare dei bambini che sciavano insieme ad un gruppo di adulti. Sembra che Schumacher fosse in coda al gruppo e che sia uscito fuori pista per soccorrere una bambina in difficoltà. Il pilota tedesco aveva una telecamera sul casco che forse ha ripreso tutto. Anche un turista che riprendeva la sua ragazza ha dichiarato di aver visto cadere uno sciatore che però andava piano, a circa venti km/h.
Niente azzardo ma solo sfortuna.
Gli inquirenti non hanno ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali.
Non credo ci siano molti ferraristi che non si siano "innamorati" di Michael Schumacher, magari solo per quelle vittorie e quei titoli mondiali di Formula 1 riportati a Maranello dopo venti anni di digiuno.
Mi sono ritrovato quasi a tifare per lui anche in occasione della sua esperienza da quarantenne alla Mercedes. Insieme ad Alberto Tomba è uno degli sportivi che più ho amato e continuerò amare, con la speranze di vederlo presto di nuovo in pista pronto a cimentarsi in qualche altra competizione velocistica.
Domenica 29 dicembre 2013, alle undici del mattino, sulle piste di Méribel in Alta Savoia (Francia) scivola o urta un ostacolo e cade battendo la testa contro una roccia. Il casco che indossava gli ha probabilmente salvato la vita.
Ascoltando le prime notizie dell'incidente, si aveva l'impressione di un imprudente escursione fuoripista, di un amante del rischio e dell'adrenalina, magari afflitto dalla nostalgia della Formula 1 da poco più di una anno abbandonata per la seconda volta, che si schianta contro una roccia per aver osato troppo.
Niente azzardo ma solo sfortuna.
Gli inquirenti non hanno ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali.
Non credo ci siano molti ferraristi che non si siano "innamorati" di Michael Schumacher, magari solo per quelle vittorie e quei titoli mondiali di Formula 1 riportati a Maranello dopo venti anni di digiuno.
Mi sono ritrovato quasi a tifare per lui anche in occasione della sua esperienza da quarantenne alla Mercedes. Insieme ad Alberto Tomba è uno degli sportivi che più ho amato e continuerò amare, con la speranze di vederlo presto di nuovo in pista pronto a cimentarsi in qualche altra competizione velocistica.
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