Champions League: una piccola Juve ed un grande Napoli

Teniamo per ora fuori il Milan, falcidiato dagli infortuni, che dopo aver giocato una brutta partita riesce comunque a piegare per 2-0 nel finale gli scozzesi del Celtic Galsgow e paragoniamo alcuni risultati di questa tornata di incontri di UEFA Champions League.

Il pareggio di una piccola Juventus a Copenaghen per 1-1, la vittoria di uno stellare Real Madrid a Istanbul contro il Galatasaray per 6-1, la vittoria per 2-1 di un grande Napoli contro la corazzata Borussia Dortumund.
Certo la squadra di conte  ha alcune attenuanti, in particolare una certa malasorte, gli avversari che segnano nella unica vera occasione avuta, mentre i bianconeri si trovano di fronte un portiere, Wiland, (giustamente nominato "uomo partita Sky") che fa almeno sei parate decisive su tiri ravvicinati degli attaccanti, oltre ad un palo e altre occasioni sprecate.
Ma nel primo tempo la Juve, troppo statica, è stata annullata dal pressing dei non eccelsi avversari danesi che nel secondo tempo hanno pagato gli sforzi profusi ma con un po' di fortuna sono riusciti a conservare il pareggio. Come lo scorso anno contro il Chelsea è Quagliarella a firmare il goal del pareggio ed evitare quella che poteva essere una vera disfatta.

Vedremo nelle prossime partite ma sulla carta il Galatasaray è nettamente più forte del Copenaghen. Il risultato tennistico da parte dei madrileni li punisce  troppo. Nel primo tempo conclusosi sullo 0-1 i giocatori turchi avrebbero meritato il vantaggio che hanno sfiorato più volte per poi essere colpiti in contropiede. Ad ogni modo rimane la dimostrazione di forza, soprattutto dell'attacco, e in particolare di Cristiano Ronaldo, della squadra di Ancelotti.

Infine il Napoli che in una sola volta smentisce due tesi:
1) Squadre italiane non all'altezza delle migliori squadre europee
2) Juventus nettamente favorita per lo scudetto

Proprio la Juve aveva dimostrato la prima tesi, dominatrice dello scorso campionato ma impotente nel doppio scontro con i tedeschi del Bayern di Monaco.

Il Borussia è una squadra piena forma, in testa nel campionato tedesco con cinque vittorie in cinque incontri, reduce da un 6-2 inflitto all'Amburgo. I tedeschi hanno subito il primo goal anche perché il loro centrale di difesa (Subotic) era fuori posizione per essere appena rientrato dopo essere stato medicato per una ferita allo zigomo. Furioso l'allenatore dei tedeschi, Klopp, fino a farsi espellere, per via del fatto che il rientro del suo giocatore era stato ritardato da una forse eccessiva fiscalità del quarto uomo.
Poi il Borussia è rimasto in 10 per l'espulsione del suo portiere Weidenfeller che è stato costretto a toccare la palla con le mani fuori area per fermare il contropiede di uno scatenato Higuain.

Ma la squadra di Benitez ha non solo meritato la vittoria ma ha anche dimostrato di essere all'altezza dell'avversario. Una prestazione impreziosita da due splendidi goal: bello il colpo di testa di Iguain, assolutamente imparabile la punizione calciata da Insigne.

Come già detto i confronti indiretti nel calcio non hanno molto valore, e ne hanno ancora meno se il paragone si fa a distanza di un anno, ma la Juventus può stare certa che se vuole vincere il suo terzo scudetto, o almeno provarci, non avrà vita più facile in campionato che in Champions League.

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