Tutta colpa del governo Monti?
Un profondo malessere sociale sta attraversando l'Italia. Sono troppe in questo momento le persone che stanno soffrendo per problemi economici e mancanza di lavoro. Siamo davvero vicino al punto di frattura del tessuto sociale.
Ma di tutto questo quanto è responsabile il governo Monti?
L'Italia è come una nave che ha imbarcato troppa acqua (il debito pubblico) e al contempo si trova nel bel mezzo di una tempesta (finanziaria e speculativa). La prima cosa a cui il comandante (Mario Monti) deve pensare è la salvezza della nave stessa. Non si può preoccupare del disagio dei passeggeri ma nemmeno li può buttare a mare per salvare la nave stessa. Se la tempesta si placasse sarebbe tutto più facile, anche se l'emergenza non cesserebbe subito. Ma non si può prevedere la fine di questa tempesta.
Il governo dei tecnici è subentrato in una situazione dei conti pubblici in disfacimento, e nel pieno di una crisi finanziaria internazionale.
Non poteva fare molto di più di quello che ha fatto. Tenendo anche conto che la maggioranza che lo appoggia è vasta ma divisa, e su posizioni contrapposte in relazione a temi specifici.
Non dico che non abbia fatto errori, ma il dovere agire in tempi ristretti può comportare degli errori di valutazione.
A mio avviso l'Italia non può tirarsi fuori dalla crisi contando solo sulle sue forze, ma nel contempo la sopravvivenza dell'Euro non può prescindere da paesi quali la Spagna e l'Italia.
Monti ha forse chiesto troppi sacrifici al suo e nostro paese. Ha ottemperato con troppa disciplina alle direttive di Bruxelles.
Si poteva ottenere dall'Europa un percorso più lungo e meno arduo per arrivare alla parità di bilancio, liberando in questo modo risorse per aiutare le classi e i lavoratori che più hanno sofferto e stanno soffrendo per le manovra economica del governo.
Forse invece di ottemperare Monti poteva provare a puntare i piedi e ottenere qualcosa di più.
Nel discorso di stamane Monti ha detto che il governo doveva dare una dimostrazione di efficienza per uscire da una sorta di commissariamento ormai in atto da parte dell'Europa. E che l'Italia può uscire dalla crisi senza bisogno chiedere aiuti al "Fondo salva stati" o all'FMI (Fondo Monetario Internazionale).
Ora tornado al paragone con una nave che sta affondando, fino a che punto si possono rifiutare gli aiuti del resto della flotta?
E quando la BCE acquista i titoli di stato italiani non ci sta aiutando?
Se accettare prestiti servisse ad alleviare il disagio sociale senza compromettere l'obbiettivo del risanamento dei conti pubblici perché no?
E' solo una questione di orgoglio?
Ma di tutto questo quanto è responsabile il governo Monti?
L'Italia è come una nave che ha imbarcato troppa acqua (il debito pubblico) e al contempo si trova nel bel mezzo di una tempesta (finanziaria e speculativa). La prima cosa a cui il comandante (Mario Monti) deve pensare è la salvezza della nave stessa. Non si può preoccupare del disagio dei passeggeri ma nemmeno li può buttare a mare per salvare la nave stessa. Se la tempesta si placasse sarebbe tutto più facile, anche se l'emergenza non cesserebbe subito. Ma non si può prevedere la fine di questa tempesta.
Il governo dei tecnici è subentrato in una situazione dei conti pubblici in disfacimento, e nel pieno di una crisi finanziaria internazionale.
Non poteva fare molto di più di quello che ha fatto. Tenendo anche conto che la maggioranza che lo appoggia è vasta ma divisa, e su posizioni contrapposte in relazione a temi specifici.
Non dico che non abbia fatto errori, ma il dovere agire in tempi ristretti può comportare degli errori di valutazione.
A mio avviso l'Italia non può tirarsi fuori dalla crisi contando solo sulle sue forze, ma nel contempo la sopravvivenza dell'Euro non può prescindere da paesi quali la Spagna e l'Italia.
Monti ha forse chiesto troppi sacrifici al suo e nostro paese. Ha ottemperato con troppa disciplina alle direttive di Bruxelles.
Si poteva ottenere dall'Europa un percorso più lungo e meno arduo per arrivare alla parità di bilancio, liberando in questo modo risorse per aiutare le classi e i lavoratori che più hanno sofferto e stanno soffrendo per le manovra economica del governo.
Forse invece di ottemperare Monti poteva provare a puntare i piedi e ottenere qualcosa di più.
Nel discorso di stamane Monti ha detto che il governo doveva dare una dimostrazione di efficienza per uscire da una sorta di commissariamento ormai in atto da parte dell'Europa. E che l'Italia può uscire dalla crisi senza bisogno chiedere aiuti al "Fondo salva stati" o all'FMI (Fondo Monetario Internazionale).
Ora tornado al paragone con una nave che sta affondando, fino a che punto si possono rifiutare gli aiuti del resto della flotta?
E quando la BCE acquista i titoli di stato italiani non ci sta aiutando?
Se accettare prestiti servisse ad alleviare il disagio sociale senza compromettere l'obbiettivo del risanamento dei conti pubblici perché no?
E' solo una questione di orgoglio?
Monti? lui non ha la bacchetta magica! un saluto :)
RispondiEliminaCiao Iv, sei tornata con o senza zoccoli? :-)
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