Sequoia, il supercomputer più veloce del mondo


Gli Stati Uniti tornano in cima alla top500 dei computer superveloci grazie al calcolatore ealizzato dalla Ibm

(via wired.it)




 di Caterina Visco

Il nome non è esattamente sinonimo di velocità, ma non bisogna farsi ingannare. Sequoia, l'ultimo gioiello di casa Ibm, è appena stato nominato il computer più veloce al mondo. Guadagnando la prima posizione nella lista dei Top500 supercalcolatori, rilasciata il 18 giugno in occasione dellaConferenza internazionale sul supercomputing di AmburgoSequoia riporta il primato negli Stati Uniti. Si trova, infatti, al Lawrence Livermore National Laboratory, istituto di ricerca californiano di proprietà del Ministero per l'energia statunitense.

La lista dei 500 più veloci computer al mondo viene stilata ogni sei mesi da Hans Meuer dellaUniversität Mannheim in Germania, Erich Strohmaier e Horst Simon del Lawrence Berkeley National Laboratory e Jack Dongarra della University of Tennessee di Knoxville.

Questa è la prima volta che gli Stati Uniti raggiungono la vetta da quando, nel novembre del 2009, erano stati battuti dalla Cina con Thiane-1A, oggi ormai scivolato in quinta posizione. Del resto caratteristiche e performance di Sequoia non hanno rivali. È un sistema Blue Gene/Q a 96 rack e con 1,6 milioni processori e raggiunge la velocità di 16,32  petaflop (16,32 trilioni milioni di miliardi di calcoli al secondo), con un sistema operativo Linux. Decisamente meglio rispetto all'ex numero uno, il  giapponese K, realizzato dalla Fujitsu e installato presso il Riken Advanced Institute for Computational Science di Kobe, che si ferma a 10,51 petaflop.

Per dare una misura meno astratta della velocità di questo supercomputer basti pensare, come riporta la Bbc, che è capace di fare in un ora il lavoro che 6,7 miliardi di persone porterebbero a termine in 320 anni con delle calcolatrici a mano. In realtà il sistema sarebbe capace di raggiungere anche i 20 petaflop: durante i test che gli hanno garantito la prima posizione, infatti, Sequoia ha raggiunto solo l'81 per cento della sua efficienza. Oltre a essere così veloce, questo supercomputer è anche estremamente attento al risparmio: consuma 7.890 kilowatts contro i 12.659 del suo rivale del Sol Levante.

Oltre a Sequoia, che dal prossimo febbraio sarà usato esclusivamente per simulazioni nei programmi di prolungamento della vita delle armi nucleari, gli Stati Uniti vantano altri due supercomputer nella tra i primi dieci della lista. La Cina e la Germania ne piazzano due a testa nella top10, mentre Giappone,Francia Italia (il Fermi del Cineca) uno per ciascuno.

È stato un Ibm anche il primo supercalcolatore a raggiungere l'ordine di velocità dei petaflop: il sistema Roadrunner realizzato nel 2008 per il Los Alamos National Laboratory. Da allora questi tutti i nuovi supercomputer viaggiano a queste velocità, in attesa di un calcolatore in grado di raggiungere l'ordine degli esaflop (ed essere mille volte più veloce rispetto a quelli attuali). Prima di questo passo però sarà necessario un altro tipo di progresso: la riduzione dei costi. Costruire il K è costato un miliardo di dollarie dieci milioni di dollari sono necessari ogni anno per mantenerlo operativo; per Sequoia invece il Livermore dovrebbe aver speso circa 250 milioni di dollari. Cifre ancora troppo alte. 
(Credit per la foto: Ibm)

da http://daily.wired.it/news/tech/2012/06/19/sequoia-supercomputer-piu-veloce-classifica-34667.html

Voglio aggiungere un semplice commento: Che spreco! 
Sequoia [...] dal prossimo febbraio sarà usato esclusivamente per simulazioni nei programmi di prolungamento della vita delle armi nucleari

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