Matematica della speranza – monologo

(Ripost di Matematica della speranza - monologo )

Matematica e speranza sono due categorie mentali distinte, senza punti di contatto?
La speranza è forse la negazione della matematica:
  • la speranza non è additiva
  • la speranza non è transitiva e nemmeno non transitiva, ciononostante può essere contagiosa
Se la speranza fosse una funzione sarebbe una funzione positiva di tante troppo variabili; se negativa perde la sua essenza: diventa timore, paura …
La certezza invece è molto più simile alla matematica: 2+2=4 ora e sempre!
Possiamo dire che la certezza vale 1 ossia esiste oppure vale zero, ossia non esiste
Il relativista direbbe che non esistono certezze, ma non divaghiamo.
E se la speranza fosse una variabile?
Vedere la certezza come il limite per la speranza tendente ad infinito? (che bella reminiscenza scolastica)
Ma una speranza infinita non è una certezza è solo uno stato mentale che si raggiunge forse dopo aver fumato molta molta erba e forse anche anche qualche funghetto alluginogeno (i maligni potrebbe dire che tale mistura è alla base di questo monologo)
Avremmo un ben strana funzione puntuale che forse tende (“forse tende” è il concetto matematico alla base del “tensore stocastico”) ad uno per “s” tendente ad infinito mentre per “s” tendente a zero ha un valore inderminato, prevalentemente funzione dell’ignoranza o della conoscenza che dir si voglia del soggetto di studio.
In effetti il non avere speranze è indice di una bassa probabilità del dato evento ma nulla ci dice sull’evento stesso: potreste aver vinto alla lotteria quando ormai avete abbandonato ogni speranza!
Fine parte prima
(il che non significa che ci sarà una parte seconda … potete solo sperarlo, anche nel senso negativo di cui sopra!)

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