Fusione fredda / LENR: un appello per la fine dell'ostracismo.

La fusione fredda o  LENR, reazioni nucleari a bassa energia, come da diversi anni preferiscono chiamarla i ricercatori del settore, ha forse un grandissimo potenziale ma di sicuro nessuno è ancora riuscito a sfruttarlo per produrre energia in maniera continuativa e sfruttabile commercialmente. O quanto meno, se qualcuno c'è già riuscito, non ha fornito prove tali da convincere la maggioranza degli osservatori.

Magari entro un anno Andrea Rossi o la Brillouin Energy o la Brilliant Light Power o il gruppo che fa capo al l’MFMP o il misterioso me356 o altri ancora stupiranno il mondo con qualcosa di incontestabile: io lo spero e questo ci si dovrebbe augurare tutti per il bene del nostro pianeta, ma forse fra un anno non sarà cambiato niente. Forse fra dieci anni non sarà cambiato niente.

Sono state anche proposte diverse teorie che ne spiegano l'esistenza, ma spesso in contrasto fra di loro e comunque nessuna di queste teoria è riuscita a prevalere sulla altre
Le tante evidenze sperimentali, ottenute da ricercatori di svariata provenienza e formazione, però dimostrano che non è possibile o è quantomeno altamente improbabile che si tratti solo di errori procedurali, misurazioni errate, impurità dei materiali e/o anche malafede e risultati artefatti.

È possibile che le LENR non contribuiranno mai in maniera sostanziale al fabbisogno energetico planetario ma sono indubbiamente un fenomeno su cui la comunità scientifica dovrebbe concentrare molti più sforzi di quanto sta facendo.
Proprio per la sfuggevolezza e la consistenza spesso effimera di questi fenomeni sarebbero necessari grandi investimenti e il lavoro coordinato di svariate equipe scientifiche. Perché investire miliardi di euro nello studio di fenomeni in cui non c’è niente da capire (*) quando c’è a “portata di mano” un microcosmo(**) ancora tutto da esplorare e comprendere?

(**) Il termine “micro” è in questo caso rivolto non tanto al fatto che questi fenomeni si svolgano a livello di dimensioni molecolari, atomiche subatomiche, ma piuttosto vuole alludere al livello di energie coinvolte, molto più “maneggiabili”  di quelle necessarie per altri tipi di ricerche come per la fusione “a caldo” o le ricerche sull'esistenza di particelle subatomiche.
(*) Intendo dire che si stando spendendo miliardi di euro per cercare di risolvere problematica che che sono prevalentemente di tipo tecnico, come ad esempio il contenimento di plasma ad alta temperatura tramite magneti superconduttori.

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