Il mistero della fusione fredda: un fenomeno non ancora del tutto compreso
Sono ormai trascorsi quasi 38 anni da quando Fleischmann e Pons, il 23 marzo 1989, annunciarono al mondo, in una sala conferenze di Salt Lake City (Utah), che tramite il loro apparato portatile erano riusciti ad ottenere una quantità tale di energia da poter essere giustificata solo dalla presenza di reazioni nucleari e non da reazioni chimiche di tipo noto, reazioni che avverrebbero a temperature prossime a quelle ambientali e non a milioni di gradi, come nel cuore di una stella o di una bomba H.
Bisogna anche tener presente che Martin Fleishmann era uno degli elettrochimici di maggior fama all'epoca, e che da oltre vent'anni investigava sulla possibilità che delle particolari reazioni chimiche potessero influenzare processi nucleari.
L'esperimento proposto dai due ricercatori consisteva in una cella elettrolitica portatile che utilizzava acqua pesante come elettrolita, un catodo in palladio ed un anodo in platino.
Nella conferenza stampa Fleischmann e Pons affermarono di aver ricavato una considerevole quantità di energia termica unitamente alla produzione di un raro isotopo stabile dell'elio giustificabile solo ipotizzando la fusione di due atomi di deuterio in un atomo di elio3.
Dopo il loro annuncio ci furono molti tentativi di replica da parte di decine di laboratori ma con pochi esiti sicuramente positivi: in sostanza il fenomeno non sembrava replicabile sulla base del protocollo fornito da Fleischmann e Pons,
Questi insuccessi unitamente alle grandi aspettative che si erano create generarono un aura di profondo discredito sulla fusione fredda.
Ed il discredito non è venuto meno in seguito, quanto alcuni ricercatori, fra cui l'italiano Giuliano Preparata, hanno stabilito che l'esperimento di F&P poteva funzionare solo se il rapporto di caricamente fra palladio e idrogeno fosse stato vicino ad 1 (un atomo di idrogeno assorbito per ogni atomo di palladio), condizione comunque non facile da ottenere e non sempre raggiungibile senza danneggiare il catodo in palladio.
Negli anni si sono susseguiti alti e bassi e i ricercatori impegnati nel settore, nel tentativo di sfuggire al discredito che accompagnava le loro ricerche, hanno cominciato ad utilizzare altri nomi al posto di fusione fredda (cold fusion), fra i quali si è maggiormente diffuso l'acronimo LENR (Low Energy Nuclear Reactions).
Già dai primi anni '90 si sono sviluppati esperimenti che prevedevano l'uso di acqua normale e non pesante ed il molto più economico ed abbordabile nichel al posto del palladio.
Solo per dare un idea del clima che ha sempre circondato queste ricerche riporto un articolo del Ney York Times del 17 novembre 1992:
Cold Fusion, Derided in U.S., Is Hot In Japan
Ad inizio 2017 sembra che la situazione non sia molto cambiate e per riassumerla basterà dire che gli scettici erano e sono in netta maggioranza e che le maggiori riviste scientifiche continuano a rifiutare gli articoli relativi alle LENR
Sono state realizzate svariate tipologie di esperimenti con risultati interessanti, sono state sviluppate alcune teorie spesso in contrasto fra di loro e ci sono aziende che si dichiarano pronte ad immettere i loro prodotti sul mercato ma in concreto ci sono solo dichiarazioni, conferenze, dimostrazioni che non convincono tutti: l'E-Cat della Leonardo Corporation di Andrea Rossi, i boiler della Brillouin Energy Corporation o la SunCell della Brilliant Light Power non costituiscono ancora una concreta realtà tecnologica, quanto meno la commercializzazione dei loro prodotti non è ancora iniziata in maniera evidente.
Quello che mi chiedo è come mai in tutti questi anni, oltre 35, nessuno è riuscito a produrre quantitativi apprezzabili e continuativi di energia se il fenomeno è reale?
C'è forse qualche scienziato che riscalda la propria abitazione con questa energia o c'è qualcuno che invece la usa per muovere il suo camper o solo un camion giocattolo, o come generatore di emergenza in qualche sperduta campagna?
Sembra proprio che nessuna delle precedenti domande abbia una risposta positiva e la conclusione che ne trae il popolo degli scettici è semplicemente che le trasmutazioni LENR sono solo presunte tali, che tutti i risultati positivi sono dovuti a metodologie errate, campioni di materiali impuri, strumenti di misura mal tarati e così via, se non addirittura a misurazione artefatte.
D'altra parte la fusione fredda continua ad avere un potenziale teorico incredibile: una fonte di energia inesauribile a basso costo che non produce inquinamento se non in misura molto minore dei combustibili fossili e senza produzione di scorie nucleari.
Quasi una sorta di panacea al problema dell'energia.
C'è chi sostiene che tali ricerche siano state boicottate per interessi militari o per difendere i privilegi non solo delle lobby che controllano l'estrazione e produzione di combustibili fossili, ma anche da quelle scientifiche che difendono i grandi finanziamenti alle ricerche sulla fusione nucleare "calda" che si cerca di ottenere in giganteschi e costosissimi impianti, dove con giganteschi magneti si cerca di confinare un plasma ad altissime temperature (Iter, Tokamak, etc)
Ci sono alcuni indizi a supporto di tali teorie complottistiche ma prove, mi sembra, nessuna.
A questo punto il lettore potrebbe pensare che anche io appartengo alla folta schiera degli scettici, di coloro che non credono nell'utilità delle ricerche sulle LERN, ma si sbaglierebbe perché, invece, io sono convinto del contrario.
Credo nella buona fede di quei tanti scienziati, ricercatori e sperimentatori che continuano ad ottenere risultati parziali ma comunque concreti. Credo anche che in campo ci possano essere dei giocatori che vogliono solo sfruttare la situazione per trarne profitto, ma non credo che fra questi ci sia Andrea Rossi, che però omette di rivelare dettagli importanti e non solo quelli che hanno a che fare con il segreto industriale.
Io non trovo molto plausibile che per almeno otto anni abbia lavorato su qualcosa che non ha mai funzionato: avrà forse cercato di far credere che il COP (coefficiente di rendimento) fosse più alto, che l'affidabilità fosse maggiore di quella reale, o forse ha nascosto che la combinazione di questi e altri fattori fa si l'energia prodotta avrebbe un costo ancora troppo altro,
Ma è mai possibile che abbia preso in giro tutti, magari anche i suoi più stretti collaboratori?
Perché un segreto simile lo si può mantenere solo se il numero di persone coinvolto è veramente minimo. Non credo proprio che il team di Rossi sia una squadra di illusionisti alla David Copperfield,
Dopo aver confessato di essere un credulone, vorrei però continuare con le argomentazioni contro la teoria del complotto.
Supponiamo che in America ed in Europa le ricerche sulle LENR siano state boicottate, ma in qualche parte del mondo qualcuno ci sarebbe riuscito! Senza contare, ad esempio, anche l'impegno nel settore di alcune multinazionali giapponesi
Tutto questo implica una sola cosa, che le trasformazioni LENR sono un fenomeno estremamente sfuggente le cui basi non sono ancora state del tutto comprese.
Ed per proprio per questo che è necessario un maggior contributo della comunità scientifica sia in termini economici, ma soprattutto in termini di risorse umane impegnate nel campo.
Inoltre, proprio perché sono fenomeni a bassa energia, quindi più facilmente controllabili una volta compresi i meccanismi che ne sono alla base, meriterebbero la massima attenzione di tutta la scienza e degli investitori pubblici e privati.
La cosa strana, ma questa è solo una mia speculazione, è che in un primo tempo il contributo delle LENR potrebbe essere maggiore proprio sul piano teorico che su quello pratico rispetto alle ricerche sulla fusione nucleare, più che altro è alle prese con i complessi problemi ingegneristici collegati al confinamento magnetico del plasma ad altissima temperatura.
Di Abassign - Opera propria, CC BY-SA 3.0, Collegamento |
L'esperimento proposto dai due ricercatori consisteva in una cella elettrolitica portatile che utilizzava acqua pesante come elettrolita, un catodo in palladio ed un anodo in platino.
Nella conferenza stampa Fleischmann e Pons affermarono di aver ricavato una considerevole quantità di energia termica unitamente alla produzione di un raro isotopo stabile dell'elio giustificabile solo ipotizzando la fusione di due atomi di deuterio in un atomo di elio3.
Dopo il loro annuncio ci furono molti tentativi di replica da parte di decine di laboratori ma con pochi esiti sicuramente positivi: in sostanza il fenomeno non sembrava replicabile sulla base del protocollo fornito da Fleischmann e Pons,
Questi insuccessi unitamente alle grandi aspettative che si erano create generarono un aura di profondo discredito sulla fusione fredda.
Ed il discredito non è venuto meno in seguito, quanto alcuni ricercatori, fra cui l'italiano Giuliano Preparata, hanno stabilito che l'esperimento di F&P poteva funzionare solo se il rapporto di caricamente fra palladio e idrogeno fosse stato vicino ad 1 (un atomo di idrogeno assorbito per ogni atomo di palladio), condizione comunque non facile da ottenere e non sempre raggiungibile senza danneggiare il catodo in palladio.
Negli anni si sono susseguiti alti e bassi e i ricercatori impegnati nel settore, nel tentativo di sfuggire al discredito che accompagnava le loro ricerche, hanno cominciato ad utilizzare altri nomi al posto di fusione fredda (cold fusion), fra i quali si è maggiormente diffuso l'acronimo LENR (Low Energy Nuclear Reactions).
Già dai primi anni '90 si sono sviluppati esperimenti che prevedevano l'uso di acqua normale e non pesante ed il molto più economico ed abbordabile nichel al posto del palladio.
Solo per dare un idea del clima che ha sempre circondato queste ricerche riporto un articolo del Ney York Times del 17 novembre 1992:
Cold Fusion, Derided in U.S., Is Hot In Japan
Ad inizio 2017 sembra che la situazione non sia molto cambiate e per riassumerla basterà dire che gli scettici erano e sono in netta maggioranza e che le maggiori riviste scientifiche continuano a rifiutare gli articoli relativi alle LENR
Sono state realizzate svariate tipologie di esperimenti con risultati interessanti, sono state sviluppate alcune teorie spesso in contrasto fra di loro e ci sono aziende che si dichiarano pronte ad immettere i loro prodotti sul mercato ma in concreto ci sono solo dichiarazioni, conferenze, dimostrazioni che non convincono tutti: l'E-Cat della Leonardo Corporation di Andrea Rossi, i boiler della Brillouin Energy Corporation o la SunCell della Brilliant Light Power non costituiscono ancora una concreta realtà tecnologica, quanto meno la commercializzazione dei loro prodotti non è ancora iniziata in maniera evidente.
Quello che mi chiedo è come mai in tutti questi anni, oltre 35, nessuno è riuscito a produrre quantitativi apprezzabili e continuativi di energia se il fenomeno è reale?
C'è forse qualche scienziato che riscalda la propria abitazione con questa energia o c'è qualcuno che invece la usa per muovere il suo camper o solo un camion giocattolo, o come generatore di emergenza in qualche sperduta campagna?
Sembra proprio che nessuna delle precedenti domande abbia una risposta positiva e la conclusione che ne trae il popolo degli scettici è semplicemente che le trasmutazioni LENR sono solo presunte tali, che tutti i risultati positivi sono dovuti a metodologie errate, campioni di materiali impuri, strumenti di misura mal tarati e così via, se non addirittura a misurazione artefatte.
D'altra parte la fusione fredda continua ad avere un potenziale teorico incredibile: una fonte di energia inesauribile a basso costo che non produce inquinamento se non in misura molto minore dei combustibili fossili e senza produzione di scorie nucleari.
Quasi una sorta di panacea al problema dell'energia.
C'è chi sostiene che tali ricerche siano state boicottate per interessi militari o per difendere i privilegi non solo delle lobby che controllano l'estrazione e produzione di combustibili fossili, ma anche da quelle scientifiche che difendono i grandi finanziamenti alle ricerche sulla fusione nucleare "calda" che si cerca di ottenere in giganteschi e costosissimi impianti, dove con giganteschi magneti si cerca di confinare un plasma ad altissime temperature (Iter, Tokamak, etc)
Ci sono alcuni indizi a supporto di tali teorie complottistiche ma prove, mi sembra, nessuna.
A questo punto il lettore potrebbe pensare che anche io appartengo alla folta schiera degli scettici, di coloro che non credono nell'utilità delle ricerche sulle LERN, ma si sbaglierebbe perché, invece, io sono convinto del contrario.
Credo nella buona fede di quei tanti scienziati, ricercatori e sperimentatori che continuano ad ottenere risultati parziali ma comunque concreti. Credo anche che in campo ci possano essere dei giocatori che vogliono solo sfruttare la situazione per trarne profitto, ma non credo che fra questi ci sia Andrea Rossi, che però omette di rivelare dettagli importanti e non solo quelli che hanno a che fare con il segreto industriale.
Io non trovo molto plausibile che per almeno otto anni abbia lavorato su qualcosa che non ha mai funzionato: avrà forse cercato di far credere che il COP (coefficiente di rendimento) fosse più alto, che l'affidabilità fosse maggiore di quella reale, o forse ha nascosto che la combinazione di questi e altri fattori fa si l'energia prodotta avrebbe un costo ancora troppo altro,
Ma è mai possibile che abbia preso in giro tutti, magari anche i suoi più stretti collaboratori?
Perché un segreto simile lo si può mantenere solo se il numero di persone coinvolto è veramente minimo. Non credo proprio che il team di Rossi sia una squadra di illusionisti alla David Copperfield,
Dopo aver confessato di essere un credulone, vorrei però continuare con le argomentazioni contro la teoria del complotto.
Supponiamo che in America ed in Europa le ricerche sulle LENR siano state boicottate, ma in qualche parte del mondo qualcuno ci sarebbe riuscito! Senza contare, ad esempio, anche l'impegno nel settore di alcune multinazionali giapponesi
Tutto questo implica una sola cosa, che le trasformazioni LENR sono un fenomeno estremamente sfuggente le cui basi non sono ancora state del tutto comprese.
Ed per proprio per questo che è necessario un maggior contributo della comunità scientifica sia in termini economici, ma soprattutto in termini di risorse umane impegnate nel campo.
Inoltre, proprio perché sono fenomeni a bassa energia, quindi più facilmente controllabili una volta compresi i meccanismi che ne sono alla base, meriterebbero la massima attenzione di tutta la scienza e degli investitori pubblici e privati.
La cosa strana, ma questa è solo una mia speculazione, è che in un primo tempo il contributo delle LENR potrebbe essere maggiore proprio sul piano teorico che su quello pratico rispetto alle ricerche sulla fusione nucleare, più che altro è alle prese con i complessi problemi ingegneristici collegati al confinamento magnetico del plasma ad altissima temperatura.
Il problema vero che sta alla base delle LENR e chebper capire e giustificare tali fenomeni fisici non e' piu' sufficente la nostra attuale fisica che vede ancora l'atomo come un insieme di particelle che fluttuano nel Vuoto!!!! Invece il vuoto equivale ad uno spazio pieno di un superfluido neurale chiamato anche Etere!!!!
RispondiEliminaDevo aggiungere che il lavoro teorico di Andrea Rossi, per quanto la sua figura sia controversa, e recentemento espresso nella pubblicazione "E-Cat SK and long-range particle interactions" pubblicata a gennaio 2019, che tira in ballo il lavoro di David Bohm-
EliminaCiao grazie per il tuo contributo. Il vero problema sta nel non dogmatizzare le teorie attuali ancora incomplete. La teoria che citi potrebbe essere anche la base di una nuova fisica ma al momento mi sembra siamo solo a livello di speculazione teorica. Le teorie e i fatti devono convergere verso un'unica verità e non si possono bollare come inesatti centinaia di esperimenti solo perché i risultati non sembrano spiegabili nell'ambito della leggi fisiche note. Comunque anche le teorie si moltiplicano ...
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