Mi sono di recente imbattutto su Facebook in una delle tante bufale che cercano di riprodursi terrorizzando gli utenti relativamente alle conseguenza di una qualche variazione apportata da Facebook alle norme sul rispetto della privacy. Qualche giorno dopo invece mi sono imbattuto in una versione che faceva il verso a tutte quelle bufale come la precedente, basate sulla violazione presunta o meno dei nostri diritti, il linea di massima mettendo alla berlina chi ci aveva creduto. Entrambe hanno però in comune una cosa: riprodursi il più, tramite condivisione o copia & incolla, sulle bacheche degli utenti di tutto il mondo, visto che poi, se la bufala ha un minimo di successo sono immancabile le traduzioni in tutte le principali lingue. Solo che la prima sfrutta anche la paura e l'ignoranza, la seconda invece solo la voglia di farsi due risate. Bufala N°1 A causa del fatto che Facebook ha scelto di includere un software che permette l'acquisizione di informazioni