Fusione fredda / LENR: La guerra dei brevetti
Benché ancora non sia giunti a nessun tipo di compromesso apprezzabile fra detrattori e fautori delle fusione fredda sono numerosi i brevetti ottenuti o solo richiesti, negli usa ed in Europa, che riguardano il settore delle Reazioni Nucleari a Bassa Energia (LENR), che è l'acronimo più comunemente(*) utilizzato dai ricercatori per indicare la fusione fredda.
Scettici e detrattori considerano questo settore al pari dell'astrologia o se preferite una colossale bufala, arrivando a coniare (per Italia) il termine dispregiativo FuF, per contro i fautori invece credono che le Reazioni Nucleari a Bassa Energia siano un fenomeno fisico da comprendere meglio, che potrebbe anche contribuire in maniera sostanziale alla soluzione dei problemi energetico dell'umanità, fornendo energia pulita in quantità quasi illimitata.
Gli scettici sono schierati dalla parte della scienza ufficiale, accademica, che anni ormai non concede nessun credito alle ricerche sulle LENR, con quale eccezione, vedi l'INFN in Italia, dove fra tante polemiche lavora il prof Francesco Celani, anche se negli ultimi anni i fondi sono stati tagliati ed è stato chiuso il laboratorio dove portava avanti le sue ricerche.
La pagina italiana di Wikipedia dedicata alla fusione fredda riporta molte informazioni sulle ricerche svolte in Italia. Ancora più completa, in generale, la corrispondente pagina in inglese.
Entrambe però dedicano pochissimo spazio a quanto avvenuto negli ultimi cinque anni, in cui la scena è stata dominata da tutto quello che ruota intorno all'ing. Andrea Rossi ed alla sua principale invenzione, l'E-Cat (Energy Catalyzer).
Tanto discusso è il personaggio di Rossi che nelle versioni italiane ed inglese delle suddette pagine di Wikipedia non viene nemmeno citato (il ché secondo me rasenta l'assurdo). In inglese è possibile trovare una scarna pagina a lui dedicata che dedica cinque righe al periodo dal 2011 ad oggi.
Lo stesso mondo dei fautori delle ricerche sulle LENR è diviso riguardo alla figura e all'onestà intellettuale di Andrea Rossi.
Come testimonianza della mancanza di credito se non ostracismo che regna nei confronti della fusione fredda prendiamo l'esempio offerto dalle principali riviste scientifiche, soggette a revisione paritaria (peer review) sia che di tipo generalista come Nature o Science, o dedicate al mondo della fisica come Physical Review, che da anni non pubblicano, né prendono in esame, articoli sulle Reazioni Nucleari a Bassa Energia.
Se il mondo accademico rimane chiuso a riccio nei confronti della fusione fredda, ben diverso il punto di vista di importanti gruppi industriali che seppur dedicando, in generale, risorse marginali alla ricerca nel settore, hanno negli ultimi anni presentato diverse domando di brevetto.
Fra le grandi aziende si possono citare la franco-italiana con sede in svizzera STMicroelettronics, la giapponese Mitsubishi di preciso la Mitsubishi Heavy Industries, l'agenzia spaziale NASA (anche se non è un'azienda privata), l'europea Airbus.
Fra le aziende che operano con fini commerciali nel settore della fusione fredda in primo piano la Leonardo Corporation di Andrea Rossi, che presentato svariate domande di brevetto, ottenendone al momento almeno una, nel settembre 2015, oltre a un brevetto in Italia nel 2011.
La Brillouin Energy Corporation che oltre a presentare diverse domande di brevetto negli USA, ha ottenuto un brevetto in Cina.
Ed infine una doverosa citazione ad alcuni fisici italiani:
di recente Francesco Piantelli, bio-fisico dell'università di Siena, ha ottenuto un brevetto europeo, mentre il citato prof. Francesco Celani, ha presentato più di una domanda di brevetto negli USA.
Scettici e detrattori considerano questo settore al pari dell'astrologia o se preferite una colossale bufala, arrivando a coniare (per Italia) il termine dispregiativo FuF, per contro i fautori invece credono che le Reazioni Nucleari a Bassa Energia siano un fenomeno fisico da comprendere meglio, che potrebbe anche contribuire in maniera sostanziale alla soluzione dei problemi energetico dell'umanità, fornendo energia pulita in quantità quasi illimitata.
Gli scettici sono schierati dalla parte della scienza ufficiale, accademica, che anni ormai non concede nessun credito alle ricerche sulle LENR, con quale eccezione, vedi l'INFN in Italia, dove fra tante polemiche lavora il prof Francesco Celani, anche se negli ultimi anni i fondi sono stati tagliati ed è stato chiuso il laboratorio dove portava avanti le sue ricerche.
La pagina italiana di Wikipedia dedicata alla fusione fredda riporta molte informazioni sulle ricerche svolte in Italia. Ancora più completa, in generale, la corrispondente pagina in inglese.
Entrambe però dedicano pochissimo spazio a quanto avvenuto negli ultimi cinque anni, in cui la scena è stata dominata da tutto quello che ruota intorno all'ing. Andrea Rossi ed alla sua principale invenzione, l'E-Cat (Energy Catalyzer).
Tanto discusso è il personaggio di Rossi che nelle versioni italiane ed inglese delle suddette pagine di Wikipedia non viene nemmeno citato (il ché secondo me rasenta l'assurdo). In inglese è possibile trovare una scarna pagina a lui dedicata che dedica cinque righe al periodo dal 2011 ad oggi.
Lo stesso mondo dei fautori delle ricerche sulle LENR è diviso riguardo alla figura e all'onestà intellettuale di Andrea Rossi.
Come testimonianza della mancanza di credito se non ostracismo che regna nei confronti della fusione fredda prendiamo l'esempio offerto dalle principali riviste scientifiche, soggette a revisione paritaria (peer review) sia che di tipo generalista come Nature o Science, o dedicate al mondo della fisica come Physical Review, che da anni non pubblicano, né prendono in esame, articoli sulle Reazioni Nucleari a Bassa Energia.
Se il mondo accademico rimane chiuso a riccio nei confronti della fusione fredda, ben diverso il punto di vista di importanti gruppi industriali che seppur dedicando, in generale, risorse marginali alla ricerca nel settore, hanno negli ultimi anni presentato diverse domando di brevetto.
E non si possono non considerare quelle aziende che sono nate per sviluppare ricerche correlate alla fusione fredda e sviluppare prodotti da commercializzare che sfruttino tali ricerche.
Fra le grandi aziende si possono citare la franco-italiana con sede in svizzera STMicroelettronics, la giapponese Mitsubishi di preciso la Mitsubishi Heavy Industries, l'agenzia spaziale NASA (anche se non è un'azienda privata), l'europea Airbus.
Fra le aziende che operano con fini commerciali nel settore della fusione fredda in primo piano la Leonardo Corporation di Andrea Rossi, che presentato svariate domande di brevetto, ottenendone al momento almeno una, nel settembre 2015, oltre a un brevetto in Italia nel 2011.
La Brillouin Energy Corporation che oltre a presentare diverse domande di brevetto negli USA, ha ottenuto un brevetto in Cina.
Ed infine una doverosa citazione ad alcuni fisici italiani:
di recente Francesco Piantelli, bio-fisico dell'università di Siena, ha ottenuto un brevetto europeo, mentre il citato prof. Francesco Celani, ha presentato più di una domanda di brevetto negli USA.
Questa piccola panoramica non ha nessuna pretesa di essere esaustiva, anzi credo che copra solo una piccola percentuale del totale, soprattutto se si considerano le domande di brevetto, non solo quelli ottenuti, presentati negli Usa ed in Europa.
Ma è sufficiente ad introdurre l'argomento che ha il titolo a questo articolo: "La guerra dei brevetti" che si potrebbe scatenare, di una portata tale da far impallidire quella fra Apple e Samsung nel mondo dei dispositivi mobili.
Per ora va segnalata la contesa giudiziaria fra la Leonardo Corporation di Andrea Rossi e la Industrial Heat in cui sono in gioco circa 90 milioni di dollari.
Ma la La guerra dei brevetti per ora è nella fase della trincea, in cui si cerca di tutelare la proprietà intellettuale di dispositivi che ancora non sono effettivamente sul mercato.
Andrea Rossi, stando alle sua dichiarazioni, è davvero molto vicino alla commercializzazione dell'E-Cat e del QuarkX per uso industriale, ma già in passato ha ripetutamente illuso i suoi "follower".
Se la fusione fredda si rivelerà qualcosa di concreto o tramite l'immissione sul mercato di dispositivi effettivamente funzionanti e acquistabili, oppure tramite la realizzazioni di esperimenti replicabili al 100%, i cui risultati non potranno più essere negati, i principali gruppi industriali e i principali istituti di ricerca inizieranno a fare ricerche nel settore.
Da un lato semplicemente a scopo di ricerca, ma di sicuro entreranno in campo in forze anche i militari, dall'altro si cercherà di utilizzare brevetti già registrati ma si cercheranno anche via alternative alla fusione fredda al fine di eludere l'attuale copertura brevettuale, ovviamente con deposito di altri brevetti.
E' possibile che dietro le LENR si nascondono solo dei fenomeni fisici si reali, ma che vari motivi non saranno sfruttabili come risorsa energetica se non in settori di nicchia, tipo l'industria militare o aerospaziale.
Se invece risultasse davvero possibile sfruttare questi fenomeni per produrre energia pulita a basso costo in quantità pressoché illimitata gli scenari che si presentano necessitano di un grande sforzo di immaginazione.
Ci sarebbe un impatto molto pesante sulla borsa, con i titoli legati a risorse non rinnovabili e idrocarburi che subirebbero un pesante tracollo, a meno che non riescano a investire velocemente anche in questo settore.
Gli sviluppi sono inimmaginabili, e potrebbero essere simili a quelli che hanno interessato negli ultimi anni il campo dell'elettronica e delle comunicazioni: e secondo me, ma questa è solo una mia personalissima opinione, l'E-cat da 1MWdi Andrea Rossi somiglia molto di più ad uno di quegli enormi computer a valvole costruiti negli anni 40' che ad un moderno dispositivo a microprocessori.
(*) Altri termini utilizzati per indicare la fusione fredda sono CMNS (Condensed Matter Nuclear Science), CANR (Chemically Assisted Nuclear Reactions), LANR (Lattice Assisted Nuclear Reactions), CECR (Controlled Electron Capture Reaction)
Ma è sufficiente ad introdurre l'argomento che ha il titolo a questo articolo: "La guerra dei brevetti" che si potrebbe scatenare, di una portata tale da far impallidire quella fra Apple e Samsung nel mondo dei dispositivi mobili.
Per ora va segnalata la contesa giudiziaria fra la Leonardo Corporation di Andrea Rossi e la Industrial Heat in cui sono in gioco circa 90 milioni di dollari.
Ma la La guerra dei brevetti per ora è nella fase della trincea, in cui si cerca di tutelare la proprietà intellettuale di dispositivi che ancora non sono effettivamente sul mercato.
Andrea Rossi, stando alle sua dichiarazioni, è davvero molto vicino alla commercializzazione dell'E-Cat e del QuarkX per uso industriale, ma già in passato ha ripetutamente illuso i suoi "follower".
Se la fusione fredda si rivelerà qualcosa di concreto o tramite l'immissione sul mercato di dispositivi effettivamente funzionanti e acquistabili, oppure tramite la realizzazioni di esperimenti replicabili al 100%, i cui risultati non potranno più essere negati, i principali gruppi industriali e i principali istituti di ricerca inizieranno a fare ricerche nel settore.
Da un lato semplicemente a scopo di ricerca, ma di sicuro entreranno in campo in forze anche i militari, dall'altro si cercherà di utilizzare brevetti già registrati ma si cercheranno anche via alternative alla fusione fredda al fine di eludere l'attuale copertura brevettuale, ovviamente con deposito di altri brevetti.
E' possibile che dietro le LENR si nascondono solo dei fenomeni fisici si reali, ma che vari motivi non saranno sfruttabili come risorsa energetica se non in settori di nicchia, tipo l'industria militare o aerospaziale.
Se invece risultasse davvero possibile sfruttare questi fenomeni per produrre energia pulita a basso costo in quantità pressoché illimitata gli scenari che si presentano necessitano di un grande sforzo di immaginazione.
Ci sarebbe un impatto molto pesante sulla borsa, con i titoli legati a risorse non rinnovabili e idrocarburi che subirebbero un pesante tracollo, a meno che non riescano a investire velocemente anche in questo settore.
Gli sviluppi sono inimmaginabili, e potrebbero essere simili a quelli che hanno interessato negli ultimi anni il campo dell'elettronica e delle comunicazioni: e secondo me, ma questa è solo una mia personalissima opinione, l'E-cat da 1MWdi Andrea Rossi somiglia molto di più ad uno di quegli enormi computer a valvole costruiti negli anni 40' che ad un moderno dispositivo a microprocessori.
(*) Altri termini utilizzati per indicare la fusione fredda sono CMNS (Condensed Matter Nuclear Science), CANR (Chemically Assisted Nuclear Reactions), LANR (Lattice Assisted Nuclear Reactions), CECR (Controlled Electron Capture Reaction)
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