Chi va con lo zoppo ...

Io sono uno di quelli che ancora associa all'idea di comunismo, o meglio al vecchio PCI, una sorta di onestà e di integrità morale ed ideologica. Sono d'altra parte conscio che l'ingresso nei palazzi del potere non può non portare a perdere una pur presunta refrattarietà alla corruzione, a meno di non girare con occhi e orecchie tappati.
Vengo dall'Irpinia, terra dove ha regnato e in parte ancora regna il buon Ciriaco, attualmente sindaco di Nusco, un avversario contro cui mio padre ha vanamente lottato nelle file del PCI.
Per me la Democrazia Cristiana è sempre stata sinonimo di clientelismo, per non dire peggio, Ma negli anni '70, se qualche sindaco di sinistra è riuscito a vincere nelle amministrative della mia zona natale, si dice l'abbia fatto copiando i metodi della DC, ossia con promesse di posti di lavoro e pacchi di pasta alle famiglie più bisognose.

Ritornando in tempi più recenti, nel 2007 la Margherita si è sciolta per essere assorbita dal PD, ma già da qualche anno prima erano alleati nell'Ulivo, da cui il titolo dell'articolo.

Scelte d'altra parte inevitabili se si vuol andare verso un bipartitismo politico ma che io non ho mai digerito, visto che nella Margherita erano confluiti molti ex DC fra i quali, appunto, Ciriaco De Mita, poi approdato all'UDC.

Ora il PD, o sarebbe il caso di chiamarlo PdR, dove la R è ovviamente l'iniziale di Renzi, è addirittura governato in gran parte da ex Democristiani, o quanto meno ex Giovani Democristiani e simpatizzanti.

Devo dire che ho votato Renzi e che alla fine bisogna pur mettere una pietra sul passato, su idee troppo vecchie per essere al passo coi tempi. Tempi in cui la Finanza internazionale (per non dire la Germania) detta le linee alla UE che a sua volta le detta all'Italia e agli altri paesi Europei.

Dopo il caso Expo, la nomina di Cantone, l'arresto di Incalza, etc le recenti vicende di Ischia, e delle coop rosse riportano in primo piano il problema della corruzione, anche e soprattutto nel PD.
Il problema della corruzione non può essere risolto solo con delle legge più severe, per altro necessarie, ed è strettamente legato al fenomeno del clientelismo.
Se ti sei fatto strada grazie ad dei favori, amicizie o altro, arriva prima o poi il momento di rendere il favore: il clientelismo spiana la porta alla corruzione.

In un paese poi, come l'Italia, in cui la burocrazia rallenta qualsiasi iniziativa imprenditoriale, viene naturale cercare scorciatoie per velocizzare le pratiche senza per altro voler commettere dei veri e propri illeciti; chi gestisce queste scorciatoie è facilmente tentato di ottenere in cambio una contropartita.

Tra un favore e l'altro, fatto e ricevuto, anche la persona più onesta si ritrova invischiata in un meccanismo dal quale non può più uscire senza perdere la faccia e senza coinvolgere amici e amici degli amici (e non parlo di Facebook!). E se fra gli amici degli amici c'è gente legata alle varie mafie che si spartiscono il malaffare in Italia, allora oltre alla faccia si rischia di perdere la vita.

Dopo anni di immobilismo, condivido la politica del Fare di Renzi ma ci sono valori morali e costituzionali che non possono essere calpestati, soprattutto se ci sono dei dubbi sull'integrità morale di chi sta facendo le leggi.

E questi dubbi, purtroppo, diventano sempre più forti.

Mi rendo purtroppo conto che è troppo semplicistico pensare sia tutta colpa di una margherita ....

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