Il divieto dell'assunzione di alcolici ai minori ha anche basi scientifiche.

Fare cose da adulti è spesso per i più giovani un modo di sentirsi più maturi o quanto meno di atteggiarsi da adulto. E quali cose fare se non quelle vietate, come bere e fumare?
Quello che voglio far notare in questo articolo è ché il divieto della vendita e somministrazione di alcolici ai minori trova una giustificazione dal punto di vista scientifico oltre che educativo.
In altri termini, dal punto educativo, si potrebbe dire che "se ti vuoi fare del male devi essere abbastanza adulto da capire quello che stai facendo", mentre dal punto di vista scientifico si evidenza che i giovani (e in parte le donne) sono molto più vulnerabili agli effetti dell'alcool.

L'alcool è una di quelle sostanze, che se ingerita in dosi elevate e soprattutto per periodi prolungati, può causare seri danni al nostro organismo, senza contare tutti gli incidenti causati dall'abuso anche solo occasionale di bevande alcoliche.

Tutti conoscono gli affetti legati dell'abuso cronico di alcol, quali ad esempio cirrosi epatica ed alcolismo,
ma bisogna sottolineare che anche un uso più che moderato di alcol, come un bicchiere piccolo di vino al giorno, sembra abbia effetti negativi su diverse patologie quali cardiopatia coronarica, diabete di tipo II, calcoli alla colecisti.

Le linee guida correnti comunque raccomandano di non superare i 24 grammi di alcol al giorno per le donne ed i 36 grammi per gli uomini. 12 grammi di etanolo sono contenuti in una birra di gradazione media da 330ml, o in un bicchiere di vino piccolo (125ml).  Bisogna tener presente che un normale bicchiere da tavola, parzialmente riempito, contiene solitamente 150/160 ml fino ad un massimo di 200ml se riempito fino all'orlo.

Se la stessa quantità di alcol è assunta al di fuori dei pasti allora i suoi effetti negativi si amplificano.

Un altro fattore che amplifica gli effetti negativi dell'alcol sono l'età ed il sesso.

Per quanto riguarda le donne, queste sono particolarmente vulnerabili nella fascia di età che va dai 20 ai 40 anni,per migliorare tra i 40 e i 60 anni,  mentre gli uomini diventano più vulnerabili, gradualmente, dopo i 40 anni.

La fascia più esposta ai maggiori rischi è quella degli adolescenti (escludendo i bambini come possibili consumatori di alcol) sia per motivi organici che per comportamenti.

Il principale fattore per il quale le donne ed in particolare i minori sono più esposti agli effetti negativi dell'alcol risiede prevalentemente nella minor presenza di un enzima,  l'ADH (alcol deidrogenasi) responsabile in parte della metabolizzazione dell'alcool in circolo nell'organismo.

Nelle donne un altro fattore importante è la massa corporea e la sua composizione: gli uomini hanno in media una massa maggiore con una percentuale maggiore di acqua e l'alcol si diluisce nell'acqua, quindi la stessa quantità di alcol assunta da un uomo ed una donna di corporatura media, dae luogo nella donna ad una maggiore concentrazione di alcol nel sangue anche senza considerare l'effetto dell'ADH gastrica, che metabolizza parte dell'etanolo prima che entri nel circolo sanguigno, meccanismo che funziona meglio nell'uomo soprattutto nella fascia di età fra i 20 e i 40 anni.

Per quanto riguarda i più giovani, sembra che l'enzima ADH si sviluppi fra i 16 e i 20 anni, quindi più si è giovani e minore protezione si riceve da questo meccanismo.
Un comportamento assolutamente da evitare è quello purtroppo molto diffuso fra i più giovani della ricerca della sballo attraverso l'assunzione di elevate quantità di alcol in breve tempo, spesso a stomaco vuoto.
Tale fenomeno, che sta prendendo sempre più piede anche fra i più giovani, è conosciuto con il nome di binge drinking.

Senza una presa di coscienza da parte dei più giovani dei rischi connessi all'alcol,  la proibizione da sola non basta, addirittura in alcuni casi può ottenere l'effetto opposto.

Io credo che solo la convergenza di tutti i mass media, in particolare della TV e dei social media, unita ad un efficace informazione scolastica, possa limitare tale fenomeno.


Fonti/link:
http://www.iss.it/publ/anna/2004/1/40119.pdf
http://www.epicentro.iss.it/alcol/apd2013/LINEE%20GUIDA%20APD%202013%20(fact%20sheet).pdf


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