Mario Monti sul calcioscommesse: Forse ci vorrebbe una sospensione di due o tre anni

Ecco quanto ha dichiarato durante il vertice italo-polacco
«È particolarmente triste quando un mondo che deve essere espressione di valori alti, come lo sport, si dimostra un concentrato di aspetti tra i piu riprovevoli come la slealtà, l’illegalità e il falso [...] Forse ci vorrebbe una sospensione di due o tre anni. Non sto facendo una proposta e men che meno una proposta che viene dal Governo, ma è un desiderio che qualche volta io, che pure sono stato molto appassionato di calcio tanti anni fa, dentro di me sento: se per due o tre anni per caso non gioverebbe molto alla maturazione di noi cittadini italiani una totale sospensione di questo gioco…».  Fonti varie 



Fra le tante repliche a Monti dal mondo del calcio riporto quella dell'ex Golden Boy, Gianni Rivera,  perché le sue parole sono abbastanza vicine al mio pensioro
«Per nulla. Monti mi ha deluso, di lui avevo fiducia, ma in questo caso ha detto frasi fuori luogo e tempo. Non sono un difensore di questo calcio, ma non bisogna esagerare. Considerata la provenienza dell’uscita, c’è da preoccuparsi per il futuro del Paese». fonte

Il presidente del Palermo, Maurizio Zamparini, è ancora più duro:

 "Monti dice solo delle stupidaggini. Dovrebbe pensare prima di parlare. Prima di dire che bisogna 'chiuderè il gioco del calcio, dovrebbe pensare ai suoi problemi e a tutto quello che sta distruggendo e facendo chiudere lui con i suoi provvediment [...]Monti inoltre non si rende conto che, se chiude il calcio, chiude anche lo Stato perchè verrebbero meno più di 900 milioni di euro di tasse all'anno. Per questo dico che dovrebbe pensarci bene prima di dire certe cose" fonte

La risposta del presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete,  è più moderata
"Sono perfettamente d'accordo con Monti: nessuno sconto per chi ha barato, ma fermare i campionati significherebbe mortificare tutto il calcio, penalizzare chi opera onestamente, la gran parte del nostro sistema, e perdere migliaia di posti di lavoro. E non è questa la soluzione". "L'economia, la finanza, la società civile  affrontano una crisi di valori. Il calcio è nella società, non è peggio della società. Bisogna evitare il rischio di generalizzazioni e demonizzazioni". "Quella del calcioscommesse è una pagina bruttissima del nostro calcio. Ci sono negatività cui vanno trovati correttivi. E ci sono molte positività. Il calcio italiano è fatto di un milione e 400 mila tesserati, di oltre 700 mila partite l'anno, di migliaia di professionisti onesti: per rispetto a loro, va evitato il rischio di generalizzare". fonte
Ed infene, dulcis in fundo, la mi opinione:

Davvero Monti crede che l'assenza  del calcio, almeno di quello professionistico, per due, tre anni possa giovare alla maturazione degli Italiani?

Gli italiani che non si interessano di calcio o che se ne interessano moderatamente non vedo come potrebbero migliorare, mentre quelli che il calcio lo vivono intensamente da tifosi allo stadio o davanti alla TV maturerebbero solo un sentimento negativo, che potrebbe arrivare all'odio, nei confronti di Monti.

Se per due tre turni (non anni) il calcio professionistico si fermasse, per dare spazio ad altri sport ed altre iniziative, con la collaborazione sia dei club che dei calciatori, questo potrebbe anche essere un messaggio forte sulla riscoperta dei valori sportivi, che forse potrebbe raggiungere almeno una parte del mondo del calcio.

Io credo che quello che succede nel calcio è solo un riflesso di un malessere profondo di una società, dove troppo spesso non ci sono più ideali,  dove tutto gira intorno a denaro e potere.

La corruzione penetra tanto più facilmente quanto sono altri gli interessi in gioco, quanto più alto è volume di affari generato: il calcio in questo contesto non è altro che il business più importante e quindi quello più soggetto a derive negative











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